Uno scandalo di mostra

di Redazione Commenta

Oliviero Toscani, Kissing-nun, 1992 @ Copyright 1991 Benetton Group S.p.A - Photo : Oliviero Toscani

La biblioteca nazionale di Francia (BNF) ospita a Parigi fino al 24 maggio la mostra Controverses.

Come già preannuncia il titolo si potranno ammirare gli scatti di 80 fotografi che nel corso degli ultimi decenni hanno suscitato scandalo con le loro immagini fuori dall’ordinario.

Tacciati di cattivo gusto o sdegnosamente censurati artisti quali Bresson, Man Ray e Oliviero Toscani hanno aperto la via ad uno smaliziato uso del mezzo fotografico che si avvale della libertà di espressione per evocare i pregi ed i difetti di una società in continua evoluzione. La fotografia ha sempre rappresentato una fonte di conflitti e dibattiti che nel maggior numero dei casi si sono conclusi in tribunale. Basti pensare al clamore suscitato dalle foto di Auschwitz o dalle campagne pubblicitarie di Benetton.

Le fotografie presentate in mostra sono presentate in ordine cronologico dal 1840 al 2007 e permetteranno di rivedere momenti celebri ed altri meno noti, si va dal ritratto di Aldo Moro in ostaggio delle Brigate Rosse sino ai primi passi sulla luna dell’astronauta Buzz Aldrin, dal Noire et Blanche di Man Ray che ha rappresentato uno dei più clamorosi casi di vendita di un falso antico e Le Baiser de l’Hôtel de Ville di Doisneau che ha sottoposto il suo autore a numerosi processi legali, passando per il ritratto di Alice Lidell di Lewis Carrol de ha gettato numerosi dubbi sulla personalità del celebre scrittore.

La mostra è frutto di diversi anni di lavoro e ricerche portate avanti da Daniel Girardin e Christian Pirker, la mostra fornisce degli importanti spunti di riflessione grazie alla scelta di fotografie che sottolineano l’importanza che la società attribuisce alle immagini dei propri tempi. Una mostra che rappresenta un appuntamento da non perdere per curiosi e per appassionati di fotografia e costume che si chiedono perché alcune fotografie sono a volte venerate, adulate o censurate e ripudiate sino ad essere perseguite dallo stesso substrato sociale che le produce.

fonte: graphiline

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