Jana Sterbak da Parigi a Milano

di Redazione Commenta

 la galleria Raffaella Cortese di Milano ha inaugurato il 26 maggio la seconda mostra personale dell’artista di origine ceca, canadese di adozione, Jana Sterbak. In contemporanea al Centre Pompidou di Parigi in occasione della mostra ELLES sarà presentata una delle sue opere più rappresentative: Vanitas.

Jana Sterbak prevalentemente conosciuta per le performance degli anni ’70 e ’80 che indagavano tematiche quali il potere e la sessualità, ha sempre lavorato con differenti media tra cui scultura, installazioni, fotografia, video e performance. Il percorso iniziato con la mostra del 2006 presentando in galleria il video February, si è sviluppato fino alla realizzazione, nel 2008, di un più lavoro più ampio legato al tema delle quattro stagioni, quattro video ispirati ai paesaggi rinascimentali dipinti da Pieter Bruegel nel 1565.
I video sono presentati su schermi ultra piatti della stessa misura delle tavole di Bruegel. Lo stile fiammingo del Maestro, il dettaglio minuzioso e i colori brillanti vengono riproposti grazie alla tecnologia avanzata utilizzata dalla Sterbak. Mentre le scene cinquecentesche ritraevano uomini al lavoro nei campi, Jana presenta paesaggi del presente dove l’uomo trascorrre piacevolmente il suo tempo libero.

Questi lavori non intendono semplicemente riraccontare i capolavori cinquecenteschi ma porci delle domande sulle convenzionali rappresentazioni del paesaggio nell’arte e nella cultura popolare come ad esempio nelle cartoline. Ma anche farci riflettere sullo scorrere del tempo, tema che l’artista ha sempre indagato, e la nostalgia per la bellezza della natura di cui soffre la società urbana contemporanea.

Nel 2003 Sterbak ha rappresentato il Canada alla Biennale di Venezia. Ha all’attivo numerose mostre personali in spazi pubblici tra cui Carré d’Art, Nîmes, France (2007); Palais des Beaux-Arts, Brussels, Belgium (2006); Centre Culturel Canadien, Paris (2006); Haus der Kunst, München (2002); and Museum of Contemporary Art, Chicago (1998).

Photo Copyright: Jana Sterbak

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