In mostra a Roma le opere di David Tibet

di Redazione 1

Il MOTELSALIERI di Roma nella sua incarnazione di spazio d’arte, ospita a partire dal 16 ottobre la prima mostra personale in Itala di David Tibet dal titolo Docetica!. Nel corso della mostra verranno presentati alcuni lavori grafici dell’artista di origini malesieane.

Titolare del progetto sonoro Current 93, editore di dimenticati scrittori del Macabro e di outider musicali, collezionista delle opere di Louis Wain, ex eretico lettore di Aleister Crowley, studioso di Copto e di Vangeli Apocrifi, David Tibet, negli ultimi anni, decide di far confluire parte della sua ciclopica spinta creativa in quelli che lui chiama “Gnostic Cartoon” lavori su carta in cui condensa idealmente i temi sacri e i motivi apocalittici già ricorrenti nelle sue produzioni musicali.
I lavori, visionari e dall’evidente matrice espressionista, sintetizzano dunque una realtà onirica, negli incredibili titoli sacra e profana, popolata da bizzarre teste antropomorfe prive di corpi, emoticon allucinati e divini su sfondi cosmici, cieli notturni, montagne, pianeti e costellazioni, paesaggi bidimensionali.

Esponente di una sorta di protoCristianesimo in cui la Gnosi flirta con l’Ortodossia e la Parola Ufficiale, peccatore redento e pittore naif, David Tibet, rinomina le gerarchie sacre e le riassembla a modo suo in uno stile tutto personale che è da sempre anche un pregevole esempio di attacco frontale al conformismo e al pensiero unico. Intesi quindi come naturale compendio alla sua opera omnia di artista e uomo di cultura, i suoi scorci con figure evocano un mondo altro, uno spazio sacro di azione e speculazione in cui la fede religiosa nega però qualsiasi tipo d’azione evangelica e sfuma il suo statico dogmatismo in dinamiche rappresentazioni curiose e vagamente sinistre.

David Tibet che ha collaborato, tra gli altri, con Antony and the Johnsons, Marc Almond, Will Oldham, Shirley Collins, Nick Cave, si esibirà inoltre con i Current 93 nel PRE FINAL FEST (Roma 17-18 ottobre) -l’atto finale e conclusivo del POST ROMANTIC EMPIRE.

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