Il centro Pompidou si trasforma in un circo mobile

di Redazione 1

 Dimenticate Leoni, tigri, giocolieri, acrobati e clowns, la notizia arriva fresca fresca dall’AP: il Centro Pompidou di Parigi ha intenzione di istituire un grande circo mobile si ma con opere di Pablo Picasso, Henry Matisse, Alexander Calder e chi più ne ha più ne metta. Tale maestoso circo artistico porterà i capolavori dell’arte contemporanea e moderna nelle regioni della Francia e nei sobborghi che non godono di una degna offerta culturale.

L’iniziativa prenderà il nome di Pompidou Mobile e si preannuncia come un progetto di avanguardia anche sotto il profilo architettonico proprio come l’audace centro omonimo che fu al centro di numerose polemiche quando aprì al pubblico nel 1977 la sua nota struttura con i grandi tubi. Per ora sono stati utilizzati parte dei fondi stanziati per il progetto e l’itinerario non è stato tracciato ma è certo che il Pompidou Mobile porterà, in maniera del tutto gratuita, un bagliore di speranza in quartieri attanagliati dal crimine e periferie abbandonate a se stesse. “Il nostro obiettivo è portare l’arte alla gente in modo da accendere il desiderio di avvicinarsi ad essa. Tutto ciò è un grande segno della nostra apertura” Ha dichiarato Alain Seban, presidente del Centro Pompidou, ai microfoni dell’AP. La realizzazione della coraggiosa struttura mobile è stata affidata all’architetto Patrick Bouchain la cui azienda è da tempo specializzata in tendoni da circo ed altre strutture collassabili.

L’architetto ha mostrato giovedì scorso il progetto, illustrando alcuni moduli triangolari che montati insieme formeranno la struttura e che si adatteranno ai vari terreni dove il nuovo museo mobile piazzerà la sua tenda, “Deve adattarsi a qualunque condizione, da un parcheggio fino alla campagna” ha dichiarato Bouchain.

Ma passiamo ai numeri, il Pompidou Mobile costituito da 1.000 metri quadrati di superficie espositiva, per realizzare l’intera struttura occorreranno 3 milioni di euro di cui 500.000 sono già stati spesi, Seban è quindi ora alla caccia di sponsors per finanziare al meglio l’intera iniziativa. Al suo interno il museo mobile conterrà opere come Natura morta con magnolia di Henri Matisse del 1941 e America America, una scultura neon di Martial Raysse del 1964. A quanto dichiarato dalla curatrice Emma Lavigne le opere in mostra al museo cambieranno ogni qualvolta la struttura cambierà ambientazione e le mostre saranno incentrate su ampi temi come il corpo umano, i colori primari e l’energia della città. Staremo a vedere se il circo francese si tramuterà in una grande idea culturale.

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