Un gigante a Roma? ma no! è Awakening di Seward Johnson

di Redazione 1

Avevamo parlato in un nostro precedente articolo di Seward Johnson e delle sue mirabolanti sculture che raffigurano personaggi estremamente reali che emergono dalla terra o riproduzioni di persone sedute su di una panchina, intente a leggere un giornale. Nell’articolo sottolineavamo anche la presenza opprimente di monumenti cittadini oggettivamente brutti in tutto il territorio nazionale. Si diceva inoltre che le sculture di Seward Johnson pur essendo delle opere basate sulla spettacolarizzazione e sulla copia di altri capolavori dell’arte ed infine pur essendo al di fuori del canonico circuito dell’arte, rappresentano una tipologia di arte pubblica che svolge un servizio essenziale e cioè quello di incuriosire gli spettatori che non masticano arte contemporanea e magari spingerli a visitare un museo per approfondire la conoscenza.

Insomma saranno pure sculture da Disneyland ma almeno sono meglio di quelle brutture eseguite da artisti raccomandati che spillano soldi ai contribuenti. Tanto abbiamo urlato che finalmente qualcuno deve essersi accorto di ciò visto che l’aiuola che contiene l’Obelisco di piazza G.Marconi in Roma è stata occupata dai primi di novembre dalla gigantesca scultura Awakening, opera del nostro beniamino Seward Johnson ed in prestito per i prossimi due mesi.

La scultura che raffigura un uomo gigantesco il quale emerge dalla terra che sembra divorarlo è stata presa d’assalto da curiosi che vi si avvicinano per ammirarla e fotografarla, sfidando il pericoloso traffico di automobili circostante. La scultura è stata portata a roma dal presidente di Eur spa Pierluigi Borghini il quale l’ha fortemente voluta in occasione dei 20 anni dalla caduta del muro di Berlino. Secondo Johnson la scultura rappresenta il risveglio delle coscienze ed il tema ci sembra quanto mai azzeccato per festeggiare la vittoria dell’essere umano sull’assurdità del regime delle imposizioni.

La statua presente a Roma non è l’unico esemplare di Awakening, Washington D.C. detiene infatti un’altra copia della celebre opera che nel corso degli anni è divenuta un vero e proprio fulcro della città oltre che meta di turisti ed appassionati. Che dire, finalmente un esempio di arte pubblica non pretestuosa che cerca di avvicinare la gente all’arte. Ed anche se Seward Johnson non è il massimo della sperimentazione, l’obiettivo ampiamente raggiunto.

Commenti (1)

  1. A me sembra più che altro una cattiva ispirazione che indica che l’uomo è divenuto arrogante su Dio e si è fatto Dio se stesso intrappolando il vero in una statua.

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