Ritrovata a Roma un’opera di Pablo Picasso

di Redazione Commenta

I grandi maestri dell’arte lasciano sempre un’importante eredità fatta di opere e testimonianze del loro fulgido passaggio sulla terra. E’ noto che tali opere riescono a  suscitare l’interesse di collezionisti, storici e semplici appassionati. Molte volte anche opere minori o di piccolissime dimensioni create dai miti dell’arte divengono veri e propri oggetti di culto che raggiungono quotazioni da capogiro nelle aste internazionali ed un loro ritrovamento è sempre un avvenimento come se si trattasse della scoperta di un tesoro nascosto nelle profondità del suolo.

In questi giorni ha suscitato grande interesse l’importante recupero effettuato dai Carabinieri della Stazione Porta Cavalleggeri di Roma i quali hanno rinvenuto nella casa di un noto commerciante la Pequena Guitarra para Paloma una piccola chitarra creata da Pablo Picasso come dono per la figlia Paloma Picasso. Successivamente il celebre maestro donò l’opera al collega d’arte Vittorio Parisi. Ma per un assurda quanto criminosa vicenda il prezioso oggetto scultoreo è successivamente finito in casa di un 52enne di Pomezia il quale, pensate un po’, lo aveva sistemato in una scatola per scarpe per tenerlo ben nascosto. L’uomo, un commerciante della zona, raggirò l’allora novantaduenne Vittorio Parisi, troppo anziano e stanco per capire i malevoli intenti di chi voleva ingannarlo. Il malfattore convinse quindi Parisi a farsi consegnare l’opera con la scusa di costruire una bacheca dove custodirlo, il povero ed anziano artista (morto nel gennaio di quest’anno) accettò ignaro del fatto che non avrebbe più rivisto l’opera già destinata al Museo Civico d’arte contemporanea di Maccagno sul lago Maggiore, a lui intitolato.

Dopo mesi di indagini in seguito ad una denuncia della moglie di Vittorio Parisi, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire l’intera assurda vicenda, risalendo alla famigerata scatola di scarpe segretamente nascosta in una lussuosa casa di provincia. Ora L’opera si trova in mano alle forze dell’ordine ma ben presto verrà restituita al Museo Civico sul Lago Maggiore.

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