Graffiti New York, un nuovo libro sulla storia dei writers della grande mela

di Redazione 1

 Anche se i moderni graffiti sono nati a Philadelphia verso la fine degli anni 60, quando gente come Conrbread e Cool Earl cominciarono a bombardare le metropolitane e le mura cittadine con i loro nomi, New York City sarà sempre universalmente riconosciuta come la patria della graffiti-art. Pionieri come Taki 183 hanno prodotto i loro primi tags proprio sui vagoni della metropolitana della grande mela nei primi anni ’70. In seguito, verso la metà degli anni ’70, una nuova ondata di writers ha iniziato a coprire interi treni metropolitani con opere contraddistinte da un intricato lettering.

Gli anni ’80 poi hanno visto le gallerie d’arte aprire le loro porte a gente come Fab 5 freddy e tanti, tantissimi altri, inutile citare la parabola ascendente di artisti come Keith Haring e Jean Michel Basquiat, fino a giungere all’odierno Banksy. Questa storica scalata, dall’universo underground all’istituzionale mondo dei musei, è ampiamente documentata in un nuovo libro di Eric Felisbret che si intitola semplicemente Graffiti New York. La pubblicazione include alcuni testi storici e più di 1.000 bellissime immagini. Va detto che Felisbret è stato a sua volta un pioniere del graffiti, il suo nome di battaglia era Deal Cia, ed ha così iniziato a fotografare i suoi lavori e quelli dei suoi colleghi più di trent’anni fa, ispirato dalla natura effimera di quelle coloratissime opere (le autorità cittadine sono solite cancellare i graffiti nel giro di pochi mesi o giorni).

L’attenta analisi di Felisbret non si lascia sfuggire alcuni momenti chiave della storia della graffiti-art, dal primo treno interamente dipinto da Super Kool 223 fino alle innovazioni stilistiche create da Stay High 149 nei suoi tags. Un’ampia parte del libro è inoltre dedicata all’attenzione dei media nei confronti della graffiti-art nei primi anni ’70, interesse che ha contribuito a ridefinire lo status di questa pratica artistica trasformandolo in un atto di vandalismo. La crociata dei media contro il graffiti è documentata da vari articoli apparsi sul New York Times, sul New York Magazine e su Newsweek. Ma nel 1983 il documentario Style Wars ed il libro Subway Art del 1984, contribuirono ad innalzare il graffiti al rango di tecnica artistica. Graffiti New York documenta tutto questo e per gli amanti della street art ci sembra una pubblicazione imperdibile.

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>