Uno sputo a Lucio Fontana e la Gnam si pubblicizza a dovere

di Redazione Commenta

 Documenteremo prima il fatto e poi tireremo le somme dell’intera faccenda.

Globartmag vi ha spesso tenuti informati sui sempre più ricorrenti atti di vandalismo ai danni dell’arte. Stavolta però non si tratta di un danneggiamento bensì di un vero e proprio vilipendio, un oltraggio basso ed infame che pesa quanto una macchia d’inchiostro sulla tela od una martellata sul marmo. L’increscioso evento è accaduto alla Gnam di Roma e la vittima dell’assalto è un’opera di Lucio Fontana dal titolo Concetto spaziale- Attese del 1968, cinque tagli su tela dipinta di bianco dal valore di almeno 9 milioni di euro.

Ebbene l’opera è stata colpita da un volgare sputo, un segno di rabbia e sfregio contro la creazione di un artista che storicamente è sempre stato oggetto di roventi critiche e dissensi. Fortunatamente lo sputo è andato a finire sul vetro che protegge l’opera ed in alcuni secondi è stato lavato via ma è ovvio che la forza di tale deprecabile gesto non può essere lavata via così presto. L’episodio che vi abbiamo raccontato è però accaduto nel 2009 è stato misteriosamente reso noto solo ora dalla soprintendente Maria Vittoria Marini Clarelli.La soprintendente ha inoltre aggiunto ai microfoni del Corriere della Sera: «Chiunque l’abbia fatto, aveva in mente un’idea precisa. Cioè che lo sfregio all’arte non era il suo sputo ma proprio i tagli di Fontana. Un diffuso luogo comune è il seguente: ma quale arte, quella “roba” so farla anch’io». Ora, condannato il gesto, ci piacerebbe tanto sapere perchè questo fatto accaduto nel 2009 è stato tirato fuori da Maria Vittoria Marini Clarelli  proprio ad un anno di distanza. Si vorrebbe forse celebrare l’anniversario dello Sputo a Fontana?

Certo che no, si tratta di una mera operazione pubblicitaria, l’opera offesa sarà infatti protagonista di una prossima mostra che si terrà alla Gnam. La Marini Clarelli fa inoltre uso del giornale per pubblicizzare un libro di una nota casa editrice. Insomma  forniamo di seguito la fonte originale dell‘articolo e lasciamo a voi il giudizio finale sull’intera faccenda.

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