Ristoranti e gioco d’azzardo: la vita movimentata di Lucian Freud

di Redazione Commenta

 Lucian Freud è celebre per i suoi dipinti che ritraggono corpi nudi pervasi da una forte carica drammatica.  L’artista 87enne, nel corso della sua carriera, ha usato come modelli personaggi famosi del calibro di Kate Moss e Jerry Hall ma ultimamente l’attenzione del maestro si è spostata sui proprietari di due grandi ristoranti di Londra e sarebbe a dire il Wolseley e Clarke’s.  Freud ha dichiarato di aver ritratto Jeremy King, co-proprietario del Wolseley sito in Piccadilly per alcuni anni.

L’amicizia tra King e Freud è nata durante le cene abituali che il pittore consumava nel noto ristorante. King ha confermato ai microfoni del Daily Telegraph di aver posato per Freud e che la collaborazione andrà sicuramente avanti “Mi hanno definito una musa e sono orgoglioso di esserlo ma in realtà una musa è una fonte di ispirazione ed io sono semplicemente un modello”. L’altro soggetto dipinto da Freud e Mrs Clarke, proprietaria dell’omonimo ristorante già citato. La donna ha rivelato al Telegraph di aver posato per la prima volta qualche anno fa ed ora ha ripreso a collaborare con l’artista in previsione di nuovi dipinti “E’ stata una delle cose più emozionanti che io abbia fatto in tutta la mia vita” ha esclamato la donna. Lucian Freud ha inoltre citato altri due suoi modelli che hanno lavorato con lui negli ultimi anni, si tratta del suo assistente David Dowson e dell’artista 26enne Perienne Christian.

Freud ha inoltre dichiarato ai microfoni dell’ES Magazine di aver contratto debiti di gioco con i gemelli Kray due celebri boss del crimine organizzato londinese degli anni ’50 (ormai deceduti), per l’ammontare di mezzo milione di sterline. L’artista ha inoltre aggiunto: “Mi hanno messo una tale pressione addosso per farsi ripagare il debito che alla fine ho dovuto persino cancellare una mia mostra personale. Comunque i gemelli erano persone molto pacate ed educate, una volta volevo ritrarre un o di loro e l’altro mi ha detto che non potevo farlo”. Insomma tra ristoranti e crimine organizzato, questo lato di Lucian Freud non lo conoscevamo proprio.

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