La fotografia digitale ha ucciso il mestiere del fotoreporter

di Redazione Commenta

 Quando Matt Eich (ora 23enne) entrò nella scuola di fotogiornalismo nel 2004, l‘industria giornalisitica era già in declino. Matt però fotografa sin da quando bambino, la fotografia è quello che gli riesce meglio perciò ha continuato a percorrere tale strada anche dopo il matrimonio e la nascita di suo figlio. Ora Matt riesce a vendere qualche fotografia, lavorando come freelance per qualche magazine: “Devo lavorare sodo e scattare molte fotografie, poi devo piazzarle. Nessuno ti paga uno stipendio fisso, prima il fotogiornalismo era un mestiere, ora è divenuto puro caos, mi guadagno da vivere unendo un puzzle di piccoli lavoretti per alcuni giornali” ha dichiarato Matt.

Sharon Pruitt invece ha 40 anni ed è madre di sei figli, suo marito è un militare e tutta la famiglia vive nella Hill Air Force Base nello Utah. Dopo una vacanza alle Hawaii nel 2006, Sharon ha caricato su Flickr alcune foto scattate con una macchina fotografica digitale Kodak da 99 dollari. La celebre compagnia Getty Images ha notato le sue foto ed ora le ha concesso uno stipendio mensile per l’acquisto di foto da rivendere a terzi, “alle volte riesco a pagarmi anche tutte le bollette con lo stipendio della Getty” ha dichiarato Sharon. Matt e Sharon illustrano al meglio la situazione della fotografia professionale dell’ultima decade: fotografi amatoriali che si accontentano di piccoli assegni in cambio di fotografie di tramonti o bambini e professionisti sottopagati per immagini di alta qualità che non hanno possibilità di carriera. Oramai la popolarità e l’accessibilità delle macchine fotografiche digitali permette a chiunque di scattare fotografie decenti (ovviamente non opere d’arte) che possono tranquillamente essere pubblicate su una rivista o un quotidiano.

Inoltre i magazine non dispongono più di fotografi ma comprano le foto da compagnie di stock photography come Getty Images, quindi i costi si abbassano, con conseguente diminuzione della qualità. Il futuro della fotografia digitale rischia quindi di minare il futuro del fotogiornalismo internazionale.

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