Marina Buening e Daniela Monaci, una catena infinita allo Studio Tiepolo 38 di Roma

di Redazione Commenta

Giovedì 15 aprile 2010 alle ore 18:30 si inaugura presso la galleria Studio Tiepolo 38 la mostra Endless Chain, doppia personale di Marina Buening e Daniela Monaci a cura di Micol Di Veroli. Fotografia, video ed installazione sono le tecniche proposte dalla mostra Endless Chain, i media che Marina Buening e Daniela Monaci hanno scelto per compiere le loro sperimentazioni artistiche. Marina Buening affida le sue creazioni all’intreccio degli elementi, lasciando che sia la sinuosa stretta del nodo a svelare le complesse geometrie dell’universo.

La ricerca artistica è posta esattamente all’interno di ogni singolo elemento dell’intero creato, essa riesce a carpire e rappresentare la pulsante essenza di ogni cellula, la solida ed intangibile presenza di ogni molecola. Attraverso la silente fermezza di un’immagine fotografica è possibile leggere la delicata natura del movimento e del tempo, analizzando traiettorie e fisicità di personaggi ed oggetti posti in relazione dinamica tra di loro. Mediante un’installazione è possibile donare una terza dimensione al pensiero, ricreare concetti astratti e luoghi lontani o inesistenti. La sequenza filmica della video arte, infine, ritaglia una finestra aperta sul mondo, una cornice stabilita attraverso la quale delle sezioni istantanee  ricreano il movimento, la vita.

Il nodo come l’anello della catena, rappresenta una giunzione suprema, un abbraccio inscindibile. Nelle sue immagini fotografiche Daniela Monaci propone una personale visione delle connessioni che tengono unito l’universo. Salde catene sostengono un candido gioco infantile, mentre l’unione di ogni singolo anello sembra imitare la perfetta forma del Dna.

Come qualsiasi altra creazione divina l’ordine delle cose non ha inizio né fine, esso è un flusso indomabile e compatto che giunto al termine della sua esistenza ne genera un’altra. Questa interminabile sequenza vitale accomuna le sperimentazioni creative di Marina Buening e Daniela Monaci che nei loro perfetti intrecci di materie dissimili sembrano ribadire un solo, unico concetto: l’uomo crea l’uomo, nell’anello fiorisce un altro anello.

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