Il futuro dell’arte contemporanea è globale o legato al mercato?

di Redazione 1

Sono in molti a chiedersi quale sarà il futuro dell’arte contemporanea ed i pareri sono ovviamente discordanti. Sono in fatti in molti ad affermare che la creatività internazionale ha ormai perso mordente, uniformandosi a scelte già consolidate ed a schemi estetici largamente consolidati all’interno di un sistema sempre più chiuso e chino su se stesso. Insomma secondo queste fonti siamo ormai giunti ad un punto di non ritorno ove non è rimasto più nulla da scoprire e da inventare.

Altri invece si sono espressi in maniera più favorevole e positiva nei confonti del futuro prossimo dell’arte. Julia Peyton-Jones, direttore della Serpentine Gallery di Londra, ha ad esempio annunciato un futuro all’insegna del globale. Come già accaduto per il sistema economico e tecnologico, il centro di gravità del sistema artistico si è spostato dall’ovest verso est, con un’iniezione di nuovi artisti da Cina, India e Medio Oriente fautori di nuove opere le quali riflettono le diverse identità nazionali. In futuro queste ed altre nazioni continueranno a svilupparsi artisticamente e ci troveremo di fronte ad una realtà ancor più globale ma non globalizzata negli stili e nelle tecniche. Inoltre sempre secondo Julia Peyton-Jones, il futuro dell’arte non avrà regole, artisti di ogni età, razza e sesso lavoreranno con qualunque materiale possibile, toccando vari contesti ed ignorando e re-interpretando vecchie tradizioni o regole. Via via che opportunità e contesti si moltiplicheranno, l’arte sarà sottoposta a continue innovazioni.

Quindi Julia Peyton-Jones ha fornito ipotesi piuttosto positive. Josh Baer, analista e studioso del mercato dell’arte afferma invece che ogni decade del ventesimo secolo è stata caratterizzata da un movimento dominante ed importante per la storia dell’arte. Passando in rassegna gli ultimi movimenti possiamo passare dal cubismo, al futurismo, dal dada al surrealismo, dal pop al concettuale ed al minimalismo fino agli anni ’80 e ’90 con movimenti e stili ben definiti che dobbiamo ancora etichettare. “Quindi quale è stata la corrente della decade 2000-2010? penso che la vera tendenza artistica di questa decade sia stata il mercato” afferma Baer. ed aggiunge “Nel prossimo futuro mi viene da pensare ad una creatività che si impadronirà dei social network come Facebook, sempre che i mezzi tradizionali non prendano il sopravvento”.

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