Gillick, Barney e Gonzalez-Torres 3 mostre impedibili Tra Bonn e Basilea

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C’è tempo fino al prossimo 8 agosto per ammirare la retrospettiva di Liam Gillick, attualmente in mostra al Bundeskunsthalle di Bonn in Germania. L’evento dall’enigmatico titolo One Long Walk… Two Short Piers include tutte le opere prodotte da Gillick nell’ultimo ventennio. Il problema è che l’artista aveva già messo in piedi una grande retrospettiva dal titolo Three Perspectives and a Short Scenario che tra la primavera del 2008 e l’autunno del 2009 aveva toccato numerose tappe tra cui il Kunsthalle di Zurigo, il Witt de Withe di Rotterdam, il Kunsteverein di Monaco di Baviera ed il Museum of Contemporary Art di Chicago.

La presente mostra dunque non aggiunge niente a quanto si era detto ed anche Gillick con il suo eterno ritorno al minimalismo ed in particolare alle ricerche di Donald Judd (con qualche colore in più) ha un tantino stancato. A Basilea invece, fino al prossimo 3 ottobre 2010 lo spazio Shaulager (costruito su incarico della Fondazione Laurenz dal celebre studio di architettura Herzog & de Meuron) presenta una gustosa mostra dal titolo Prayer Sheet with the Wound and the Nail, dedicata ai mitici Drawing Restraint di Matthew Barney.

I disegni sotto sforzo di Barney, lanciati nel 1987 quando era ancora uno studente di Yale, sono vere e proprie performance in cui l’artista supera incredibili resistenze e compie sforzi fisici per portare a compimento una data opera d’arte: “”Racconto il modo in cui una forma combatte per trovare una propria definizione” ha dichiarato l’artista in merito a Drawing Restraint e le sue prove ci sembrano decisamente geniali quindi, se siete a Basilea in questo periodo non perdetevi questa mostra che riassume in un unico evento tutte le opere del celebre ciclo per la prima volta in assoluto.

Sempre a Basilea la Fondation Beyeler, museo d’arte moderna e contemporanea situato in Baselstrasse, ospita fino al 29 agosto una bellissima retrospettiva dedicata al talento di Felix Gonzalez-Torres. La mostra prende il titolo di Specific Objects without Specific Form e tra le opere in mostra svettano ovviamente le celeberrime pile di caramelle e le risme di posters affastellati l’uno sull’altro. I visitatori sono incentivati ad interagire con le opere in mostra, prelevando una piccola quantità di caramelle o di carta. In mostra sono presenti anche un gruppo di dipinti poco conosciuti, fotografie e sculture.

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