Curatori al passato

di Redazione Commenta

Quello del curatore d’arte contemporanea è un mestiere difficile, lo sa pur bene la scrivente e se vi stavate lamentando della disagiata condizione in cui versa l’artista contemporaneo allora sappiate che dall’altra parte del fronte non è certo tutto rose e fiori.

Oggi la figura del curatore è radicalmente cambiata, si potrebbe infatti definire il curatore come una sorta di ibrido tra manager e p.r. il quale molto spesso è più impegnato nelle relazioni pubbliche piuttosto che nella ricerca. Eppure ciò che ora sembra essere divenuta una figura imprenditoriale e rampante è stata un tempo fondamentale per lo sviluppo della ricerca creativa,  del confronto culturale e non solo determinante sotto il profilo economico-finanziario. Ad esser precisi, non molti anni fa il curatore girava per gli studi, visionava nuove proposte e seguiva la produzione degli artisti già noti. La ricerca era un fattore importante, non si poteva in nessun caso interromperla o si rischiava di rimaner indietro. In seguito pensava (spesso assieme all’artista designato) ad un progetto fresco ed interessante da proporre a gallerie ed istituzioni,  procedendo poi alla fase di sviluppo. Sempre il nostro intraprendente curatore visionava lo spazio e ponderava ogni soluzione per l’allestimento. Bisognava poi redigere il testo curatoriale per il catalogo, supervisionare i comunicati stampa  e gestire i propri contatti. Si procedeva poi all’allestimento vero e proprio, cercando di bilanciare le opere senza disperderle nello spazio o escludere lo stesso.

Oltre a tutto ciò il curatore partecipava a convegni, scriveva libri ed articoli su riviste e teneva lezioni in qualità di docente universitario. Ovviamente diamo per scontato che il curatore era in possesso dei requisiti e dei titoli per svolgere con coscienza e professionalità le sue mansioni. Tenete presente che visionarietà, pragmaticità e coraggio dovevano essere caratteristiche essenziali per un buon curatore. In tutto questo articolo abbiamo parlato al passato, forse perché alcune cose sono cambiate, altre sono totalmente diverse. Voi cosa ne pensate?

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