Lawrence Malstaf, l’artista sottovuoto

di Redazione Commenta

Quante volte da bambini vi siete infilati un sacchetto di plastica in testa? Sicuramente molte, come sicuramente vostra madre o vostro padre vi avranno prontamente messo in guardia contro il terribile rischio di soffocamento o quanto altro. Ebbene, queste paure non esistono per Lawrence Malstaf, artista belga a cui è venuta l’insana quanto originale idea di infilare non solo la testa ma l’intero corpo all’interno di un sacchettone di plastica.

La sbalorditiva performance intitolata Shrink va in scena in questi giorni alla Freemason’s Hall nel corso dell’Abandon Normal Devices festival di Manchester (fino ad oggi dalle quattro alle 6 del pomeriggio) ed ha lasciato tutti gli astanti a bocca aperta. Malstaf ha infatti messo in fila alcuni volontari giunti appositamente per l’evento e poi li ha infilati all’interno di una gigante confezione di plastica creando  il vuoto mediante un aspiratore, un tubo infilato all’interno del bustone permette a tutti di respirare regolarmente.

L’effetto di quel corpo sottovuoto simile ad un trancio di carne da piazzare nel frigorifero ha ovviamente divertito ma anche impressionato tutti. L’artista aveva precedentemente provato in prima persona l’assurda esperienza ed era persino riuscito a rilasciare alcune interviste ai giornalisti dei magazine accorsi in massa per ascoltare quello che aveva da dire: “Ho dovuto rilassarmi e seguire il mio corpo. All’inizio della procedura di risucchio dell’aria ho avuto un momentaneo attacco di panico, una sensazione di claustrofobia, anche perché la plastica aveva iniziato ad aderire alla mia faccia, appiattendo naso e guance, deformandola di conseguenza. Ora tutto è passato e sto bene così sospeso. Ovviamente se dovessi sentirmi male o avere attacchi di panico posso aprire facilmente una valvola e far rientrare l’aria all’interno del sacco”.

L’idea dietro la performance è quella di mostrare alle persone una situazione di minaccia ma anche di protezione e riparo allo stesso tempo. Certo detta così l’esperienza sembra terrificante ma varrebbe la pena di provare, quindi se siete dalle parti di Manchester fate tappa al Festival, potreste finire sottovuoto e magari conservarvi per bene.

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