Come ti vendo la Performance

di Redazione Commenta

Abbiamo già scritto alcuni articoli sul futuro del mercato della video arte e la scrivente ha persino moderato un talk su tale tematica alla recente edizione del Festarte Video Art Festival tenutosi al Macro di Roma. Tra dubbi ed incertezze il mercato della videoarte è ad un punto di svolta ma se parliamo del mercato della Performance Art allora le cose si complicano ulteriormente. Ebbene si, avete capito bene, esiste un mercato della performance art ed in molte ipotesi i pezzi venduti raggiungono cifre sbalorditive.

Ma in realtà cosa si vende? la risposta è tanto semplice quanto sbalorditiva: l‘idea. Il Financial Times ha infatti ultimamente pubblicato un articolo di Gareth Harris che spiega minuziosamente come avviene la vendita di tale tecnica artistica. Nella maggior parte dei casi si vende la documentazione collaterale, vale a dire fotografie e video. Il collezionista Aaron Levine ad esempio ha recentemente acquistato una performance di Allan Kaprow per 21.000 dollari, una di Rebecca Horn per 118.000 dollari ed una di Ana Mendieta per 200.000 dollari. Il celebre performance artist Tino Sehgal invece porta avanti le vendite delle sue opere in maniera del tutto singolare e diretta. Egli infatti vende le sue opere in forma verbale in presenza di un notaio, senza alcun contratto scritto. Le istruzioni su come rimettere in scena in casa propria una performance di Sehgal sono quindi tramandate a voce ed il collezionista non può ne fotografare l’opera ne riprenderla con la telecamera.

Ultimamente l’artista ha così venduto una sua performance per circa 145.000 dollari e si trattava di un multiplo di quattro. Il curatore del Tate, Catherine Wood che possiede l’opera di Sehgal This is Propaganda del 2002, ha così raccontato il suo acquisto ai microfoni del Financial: “Tino mi ha dato istruzioni su come riprodurre l’opera. Essa può anche essere prestata ad altre istituzioni“. Insomma nel mercato dell’arte tutto può essere venduto e questo Piero Manzoni lo sapeva bene.

Photo Copyright: Tino Sehgal, Guggenheim Museum New York

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