Quando la scultura si ascolta e la musica si tocca siamo ne “il nuovo mondo” di Octavio Floreal

di Redazione Commenta

Octavio Floreal non conosce frontiere e, allontanandosi dalla realtà visuale umana e dai legami con il conosciuto, per Emufest 2010, accosta il suo “Il Nuovo Mondo” al settore della musica elettroacustica. Al Conservatorio S. Cecilia di Roma dalle 19.00 di domenica 14 novembre e fino al 21 novembre la sua opera si allunga sul concetto di arte e, grazie ad un’iterazione video-musicale realizzata da Giovanni Costantini e Massimiliano Todisco, attraverso un algoritmo di sintesi sonora realizzato da Luigi Marino, si rende possibile l’impossibile: dare forma ai grani musicali, sfumature sonore impercettibili all’udito che vivono “incastonate” nello spazio che intercorre tra una nota e l’altra, e restituirne la voce.

Come? “Il Nuovo Mondo”di Octavio Floreal, è una scultura formata da un sistema di cerchi non concentrici. Lì, forze, peso e momenti delle forze stesse, sono perfettamente bilanciate. Ad ogni cerchio che compone il gruppo scultoreo, vengono accostati dei i cavi di nylon, collegati agli elementi che compongono l’opera (realizzati in acrilico su carta, fil di ferro e plastica trasparente). Ed è proprio quando la scultura si muove che si genera una nuova energia dove, l’attrito trascurabile, garantisce l’assoluta dinamicità della scultura ora non soltanto visibile e tangibile ma udibile e cangiante rispetto alle modulazioni di frequenza dell’insolita componente musicale.

Octavio Floreal si è laureato in Spagna alla facoltà di Belle Arti (Pittura) presso l’ “Universidad de La Laguna” Tenerife e diplomato in Arti Grafiche alla “Kunst Academie” di Anversa –Belgio-, l’artista spagnolo, ne “Il Nuovo Mondo”, parte dall’interiorità dell’individuo per interpretare la dimensione spazio-temporale (o cronotopica). Ed è in questo nuovo universo dove la percezione è infinita che l’osservatore-ascoltatore, prova nuove sensazioni. Emozioni uniche che irrompono nel normale scorrere dei suoi pensieri, si espandono tanto sulle idee stesse quanto sullo stesso concetto di arte. All’interno di quest’opera dimora del razionale e dell’irrazionale, ogni elemento trova una corrispondenza con il materiale utilizzato dall’artista: i pensieri, corrispondono ai pezzi di fil di ferro; i sentimenti, al colore. Octavio Floreal, poi, ne “Il Nuovo Mondo”, li unisce dentro la plastica: lo spazio fisico, la pelle, che preserva l’essenza dell’umanità dal suo stesso esistere. In questo nuovo cosmo, a Roma, i sentimenti più puri e liberi verranno accompagnati dalla musica.

Giovanni Costantini, coordinatore scientifico ed artistico della sezione di Musical and Audio Signal Processing (MASP) del Laboratorio Circuiti – uno dei Centri di Informatica Musicale associati alla Federazione CEMAT – laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università “La Sapienza” di Roma e Dottore di Ricerca presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, ha studiato Pianoforte e Musica Elettronica, ed è ricercatore all’Istituto Sperimentale di Acustica “O. M. Corbino” di Roma e all’Università di Roma “Tor Vergata”.

Massimiliano Todisco, dottorando in “Ingegneria dei Sistemi Sensoriali e di Apprendimento” presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma “Tor Vergata” dove ha conseguito, dopo la laurea in Fisica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, il diploma di “Master in Ingegneria del Suono”, ha studiato di Tromba ed è ricercatore scientifico della sezione di Musical and Audio Signal Processing (MASP) del Laboratorio Circuiti.

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