Il crollo di Pompei anticipa il crollo dell’Italia

di Redazione 4

In questi giorni un tremendo lutto ha colpito il mondo dell’arte e della cultura nazionale. Ovviamente non stiamo parlando della dipartita di una persona fisica ma della scomparsa della Schola Armatorum di Pompei, la palestra utilizzata dai gladiatori crollata miseramente a causa delle intese piogge tra le 5.30 e le 6 dello scorso 6 novembre. Quindi converrete con noi che per il mondo dell’arte si tratta di un vero e proprio lutto. Il crollo dell’inestimabile architettura ha ovviamente generato il consueto treatrino dello scarica barile all’italiana, tra il Presidente Napolitano che esprime come di consueto la sua indignazione, il sindaco di Pompei Claudio D’alessio che esprime rammarico per un disastro annunciato ed il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi che dichiara “Se avessi la certezza di avere delle responsabilita’ sul crollo della Domus dei gladiatori mi dimetterei senza aspettare un minuto di piu'” e contemporaneamente annuncia altri crolli in tutta l’area degli scavi archeologici.

Ebbene ci viene detto che colpa del crollo è da attribuirsi alla struttura vetusta che non ha retto il peso del suo tetto, agli agenti atmosferici che come si sa sono imprevedibili e al fato avverso che sembra essersi abbattuto sulla cultura campana. Prima il Madre, poi Pompei. L’uomo non può nulla contro la furia della natura ma è chiaro che esistono misure preventive atte ad evitare questo genere di drammi, mezzi che per incuria non vengono adottati ed ecco ciò che succede.

Ci troviamo a raccogliere i cocci di una civiltà ben più evoluta della nostra. La crisi economica genera priorità, bisogna pensare alla sanità, alla disoccupazione ed all’industria ed in seguito alla cultura ma questo subgoverno immobile non conosce priorità. Si pensa a creare alleanze per le prossime elezioni, si  pensa ad emanare leggi che non consentono l’elezione diretta del candidato, si pensa quindi a lavorare solo sul meccanismo politico, allontanandosi dai bisogni del popolo. Il crollo della Schola Armatorum è quindi simile al crollo di una classe politica che trascinerà l’intero Paese nel maelstrom della stupidità.

Commenti (4)

  1. Anticipa? Io direi che a questo punto più che altro “segue”

    1. Parole sante…

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