La crisi a Dublino? non per la giovane arte contemporanea

di Redazione Commenta

Ultimamente la verde Irlanda non se la passa poi tanto bene, la crisi economica ha colpito duramente da quelle parti e come se non bastasse i vertici nazionali hanno presentato alcuni giorni fa un piano di salvataggio internazionale per far fronte alla crisi bancaria. Vedremo quindi come e quanto l’unione europea potrà finanziare l’Irlanda e soprattutto per quanto tempo tale nazione resterà in questo stato. Come spesso succede durante queste situazioni di tensione, l’arte contemporanea e la cultura riescono a trarre linfa dai momenti difficili, tramutando bisogni e necessità in impeto creativo.

Insomma, anche se a Dublino sembra di essere tornati ai momenti di estrema povertà degli anni ’80, gli artisti hanno reagito alla crisi a modo loro. Se i negozi chiudono allora i giovani talenti creativi se ne appropriano, trasformandoli in studios o tramutando i magazzini industriali ed i garages abbandonati in spazi no-profit per mostre d’arte, performances o concerti di musica alternativa. Negli ultimi 18 mesi Dublino è quindi diventata una città di spazi artistici che spuntano come funghi, in netta controtendenza con quello che succede al resto del tessuto sociale. A questo punto siamo sicuri che voi lettori sarete curiosi di sapere i nomi di questi coraggiosi spazi. Ebbene eccovi accontentati: C’è il Basic Space di Vicar Street, grande come un hangar d’aeroporto dove un collettivo del National College of Art & Design ha installato uno spazio espositivo la prima mostra è prevista per il 9 dicembre prossimo. Il Block T si trova invece a Smithfield Square, ricavato da un negozio commerciale che ora ospita una performance del Dublin Fringe Festival.

The Complex sempre in Smithfield Square è invece uno spazio aperto alle mostre d’arte ed alle rappresentazioni teatrali. Exchange Dublin in Temple Bar è un centro che si regge grazie ad un esercito di volontari, se siete artisti e volete proporre un progetto potete faro liberamente, potrete così essere inclusi nel programma espositivo. Infine c’è il She-D di Gardiner Lane uno spazio espositivo che presto ospiterà un cafè vegano. Ovviamente la lista è ancora lunga ma vi invitiamo di andare a vedere di persona questa Dublino contemporanea.

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