Kenny Scharf con un nuovo murale e la Smithsonian National Portrait Gallery censura un’opera

di Redazione Commenta

Avete presente Kenny Scharf? Ebbene se casomai ve lo foste perso, stiamo parlando di un artista newyorchese strettamente connesso alla street art degli anni ’80. Proprio in quegli anni Scharf lavorava fianco a fianco con Keith Haring e Klaus Nomi, animando le sue opere con personaggi in stile cartoon, molte volte presi in prestito dai Flintstones e dai Jetsons. Scharf rappresentò una vera e propria figura chiave all’interno della scena artistica dell’East Village e la sua creatività folle e caleidoscopica è persino apparsa sulle covers di alcuni album della sgangherata band musicale che risponde al nome di B-52s.

In questi giorni Kenny Scharf è tornato alla carica invadendo un muro della Bowery, già famoso per esser stato curato dalla Deitch Gallery ed ora in mano alla The Hole NYC. Il muro ha ospitato opere di Haring, di Shepard Fairey, Os Gemeos e ultimamente di Barry McGee.

Oggi quindi, come prolungamento della sua mostra, Scharf ha creato un murale coloratissimo, riempiendolo di tutti i personaggi paffuti e palluti che solitamente compaiono all’interno delle sue creazioni. Nel frattempo , sempre negli States, la Smithsonian National Portrait Gallery di Washington D.C. ha dovuto rimuovere un’opera dalla sua mostra Hide/Seek. Il video in questione si intitola A Fire in My Belly di David Wojarowicz ed è stato giudicato potenzialmente offensivo dalle istituzioni politiche.

A scatenare le polemiche sono state le immagini del video che mostrano delle formiche che camminano su di un crocifisso. A nostro parere le istituzioni hanno deciso di rimuovere il video perchè le tematiche della mostra (amore e omosessualità) non sono piaciute alle istituzioni religiose. D’altra parte Gli Stati Uniti, pur essendo lanciati verso un inarrestabile progresso ed aver promosso in tutto il mondo l’attività di artisti decisamente fuori dalle regole come sono pur sempre un paese conservatore. Noi vi offriamo il link per la visione della parte “incriminata” del video. Giudicate voi se tutto ciò è passibile di censura.

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