Quando la musica sperimentale non ha più niente da sperimentare

di Redazione 1

Non so a voi ma a me queste mostre d’arte contemporanea corredate da mini-set di “musica sperimentale” hanno un poco stufato. Mettiamo bene le cose in chiaro, la scrivente è un’amante della vera musica sperimentale, dai rumori di Luigi Russolo, ai brusii elettronici di Edgard Varese, passando per i quartetti di elicotteri di Karlheinz Stockhausen. Inutile negare poi che proprio un compositore sperimentale come John Cage abbia influenzato schiere di artisti visivi da Robert Rauschenberg e Jasper Johns in poi.

Permettetemi inoltre di citare l’immancabile Brian Eno, oramai artista visivo di grande caratura. Insomma come devo dirvelo a me la musica sperimentale piace, il problema è che questi esempi ostentati sempre più spesso dalle gallerie d’arte a la mode, di sperimentale non hanno più nulla. Ci si imbatte sempre più spesso in pseudo musicisti finto-spettinato-cool che armeggiano da bimboscemi con i loro Mac collegati a valanghe di multieffetti e pedali. Altri invece tartassano lamiere ed affini o si affannano con i loro Game Boy nella speranza di tirar fuori qualche suono 8 bit che va tanto di moda. Quel che vedo è solamente un manierismo eccessivo coadiuvato dalle più moderne tecniche elettroniche che niente ha a che vedere con gli strumenti analogici e le brillanti scoperte concettuali di un tempo. Suoni più caldi e tondi e la difficoltà di tirar fuori musica da un concetto e da mille levette e potenziometri, questo decisamente manca ed atteggiarsi a novelli Einsturzende Neubauten non migliora la situazione.

Al ragazzetto finto-spettinato-cool basta mettere una base sul suo Mac (rigorosamente portatile) e poi armeggiare con in suoi effettini digitali. Questo spettacolo la galleria d’arte ce lo rivende come musica d’avanguardia e c’è anche chi ci crede, forse perché non ha mai visto (o per meglio dire, ascoltato) nulla del genere. Ed è proprio questa “la nota dolente” (permettetemi il gioco di parole): la disonestà culturale con il quale vengono ostentate certe proposte nate già vetuste.

Commenti (1)

  1. SI!
    QUOTO TUTTO!

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