Ci vorrebbe WikiArtLeaks per svelare i segreti dell’arte contemporanea

di Redazione Commenta

Ultimamente si fa un gran parlare del fenomeno WikiLeaks, organizzazione internazionale che riesce a mettere le mani sui più scottanti segreti istituzionali di tutto il mondo e che ha come obiettivo la pubblicazione di materiale che porti alla luce comportamenti non etici di governi e aziende. Lo staff di WikiLeaks di cui l’australiano Julian Assange è il membro più noto e influente è in questi giorni al centro di una bufera politica e legale, segno evidente che esiste qualcosa di vero  tra le migliaia di fughe di notizie presenti sul sito.

Sarebbe dunque interessante disporre di una sorta di WikiLeaks dell’arte contemporanea, visto che di comportamenti poco etici e di questioni misteriose in questi ultimi tempi ne abbiamo viste parecchie. Potremmo venir a capo del perchè il governo cinese si accanisce tanto contro Ai Weiwei fino al punto di malmenarlo, distruggergli lo studio ed oscurargli il blog. Tra l’altro qualcuno potrebbe spiegarci perchè la Turbine Hall ha vietato al pubblico l’interazione con l’opera dello stesso artista. Qualcuno potrebbe illustrarci i colpevoli e le ragioni della censura del MOCA allo street artist Blu, quella della Smithsonian National Portrait Gallery ai danni di David Wojnarowicz e così via. Potremmo sapere se esiste realmente un cartello dell’arte costituito da gallerie che giocano al rialzo con i prezzi delle opere dei loro artisti e magari capire anche se alle aste internazionali le opere di una data galleria o di un dato collezionista vengono ricomprate dallo stesso, sempre per alzare le quotazioni.

Potremmo sapere perchè a Pompei crolla tutto quando si vendono centinaia di migliaia di biglietti per l’ingresso al sito all’anno e con gli introiti si potrebbe attuare una giusta politica di manutenzione. Sarebbe utile sapere perchè al New Museum di New York si fanno curare mostre ad artisti come Jeff Koons che è largamente presente nelle collezioni di Dakis Joannou, benefattore del museo (e cosa fa il buon Koons? ovviamente espone la collezione di Joannou). Sarebbe utile sapere perchè nei musei di arte contemporanea sparsi per l’Italia si organizzano stilosissimi eventi ad invito ristretto, anche quando si tratta di istituzioni pubbliche che campano con denaro pubblico e poi tagliano fuori il cittadino dai loro divertimenti. E potremmo sapere anche perchè gli stessi musei se ne infischiano della giovane arte del territorio. Insomma di misteri è pieno anche il mondo dell’arte contemporanea, ci vorrebbe quindi un bel WikiArtLeaks.

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