A Londra l’arte fa male ai visitatori o i visitatori fanno male all’arte?

di Redazione Commenta

Strane cose accadono a Londra, città dell’arte che nuoce alla salute dei visitatori ma anche dei visitatori che mettono a repentaglio la salute dell’arte. Del primo esempio ne sa qualcosa Ai Weiwei che ha subito la pesante censura inflitta alla sua installazione ospitata dalla Turbine Hall del Tate Modern, comprendente milioni di semi di girasole di porcellana. In quel frangente le istituzioni hanno dichiarato la polvere di porcellana generata dallo sfregamento dei semi, nociva per la salute. Di conseguenza al pubblico è stata vietata qualsiasi interazione con l’opera.

Il Guardian ha però intervistato alcuni esperti di porcellana i quali negano che tale materiale possa produrre polvere. Secondo gli esperti infatti la polvere proviene dall’aria circostante e dai corpi dei visitatori, quindi la decisione di chiudere baracca e burattini è stata presa per ben altre ragioni. Ed anche Weiwei non è stato d’accordo con questa chiusura come avevano invece dichiarato i vertici del Tate.

Ma all’inizio di questo articolo abbiamo parlato di visitatori che recano danni alla salute dell’arte e adesso vi spieghiamo perchè. In questi ultimi giorni Londra è caduta vittima del grande freddo e la neve ha paralizzato tutte le strade della città. Le istituzioni  hanno quindi pensato bene di spargere migliaia di tonnellate di sale dappertutto in modo da far sciogliere il ghiaccio in maniera più rapida.

Il problema è che gli alti livelli di sodio sono particolarmente dannosi per le opere d’arte. Numerose opere di maestri come Tiziano, Cézanne, Michelangelo, Monet ed altri tesori del patrimonio nazionale potrebbero quindi riportare danni irreparabili a causa degli alti livelli di cloruro di calcio. E come fanno queste particelle di cloruro di calcio ad entrare all’interno delle gallerie d’arte e dei musei? semplice, attraverso le scarpe delle centinaia di migliaia di visitatori che ogni giorno transitano per quei luoghi. Ed allora non appena le istituzioni si sono rese conto del grave rischio hanno acquistato ingenti quantità di sale senza cloruro di calcio che costa circa 10 volte in più rispetto al normale sale decongelante. Ma l’alternativa era quella di vietare l’ingresso ai visitatori. Scherziamo, forse.

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