Quando le maschere mascherano la mancanza di idee

di Redazione Commenta

Sarà che siamo in periodo carnevalesco o sarà che di maschere se ne vedono troppe in giro, sta di fatto che oggi parliamo proprio di questa forma di travestimento legata al buon vecchio mondo dell’arte contemporanea. Artefatto, feticcio, ossessione, la maschera, dai tempi dell’antica Grecia passando per la commedia dell’arte ed appunto la farsa carnevalesca rappresenta il sogno di cambiare aspetto, di occultare i propri sentimenti, di incutere timore all’avversario o semplicemente di provocare una sonora risata.

Sin dai suoi primi bagliori, la scintilla della creatività umana ha preso in prestito la maschera per molteplici scopi artistici. Dobbiamo a questo punto dichiarare che a noi l’utilizzo della maschera piace ed anche parecchio, basti citare The Residents, George Condo, Sparklehorse e David Lynch, solo per fare alcuni nomi operanti in diverse discipline che hanno fatto largo uso della maschera. Ultimamente però il gioco si è fatto alquanto banale visto che sempre più giovani artisti decidono di utilizzare la maschera per rendere misterioso ciò che invece è alquanto vuoto e tedioso. Ecco quindi che spuntano come funghi fotografie e video dove i personaggi principali, vestiti in maniera impeccabile, indossano maschere di animali. Gettonatissime quelle del cavallo e del coniglio ma anche il buon vecchio cervo è sempre in pole position. Ma il delirio mascherato non risparmia nemmeno la performance art ed anzi sembra proprio che questa tecnica artistica rappresenti il trionfo della maschera, ed allora ecco che spuntano  le gigantesche testone di animali,  i teschi,  i personaggi di Star Wars, i Medici della Peste e le maschere di cuoio vagamente S&M. Insomma, se le idee vacillano e non si sa bene come risolvere una situazione basta tirar fuori un bel mascherone e, come se fosse apparso il più salvifico dei deus ex machina, ecco che tutto si risolve. Purtroppo miei cari artisti mascherati le cose non stanno così e se proprio volete celare le sembianze dei soggetti all’interno delle vostre opere, tentate almeno di esser originali.

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