“Tracey Emin è amica del governo inglese” parola di DInos Chapman

di Redazione 1

Eccoci ancora qui a parlare della peperina Tracey Emin, sempre indaffarata in eventi in tutto il mondo e sempre protagonista di avvenimenti gossippari di dubbio gusto. Stavolta siamo qui a parlarvi di una polemica scoppiata proprio dopo che l’agguerrita artista è riuscita ad aggiudicarsi un’importante commissione pubblica per creare un’installazione neon a Downing Street, incontrando i favori di David Cameron, oramai suo fan accanito.

Pensate che quest’ultimo ha dichiarato di voler farsi ritrarre proprio dalla sua artista del cuore.  La vincita della commissione, dicevamo, ha scatenato le ire di Dinos Chapman, celebre artista del duo Chapman Brothers. Secondo Dinos, Tracey Emin ha scelto di collaborare con il governo, approvando così le improponibili scelte sui tagli alla cultura ed alle borse di studio oltre che sul rialzo delle tasse universitarie e così via dicendo: “Non capisco come faccia Tracey ad andar d’amore e d’accordo con questo governo, la sua collaborazione è criminale direi. Tracey non sarebbe certo qui se non avesse ricevuto in passato delle borse di studio ed altri tipi di supporto al college. Ma adesso sembra essersi dimenticata da dove viene, non ci si dovrebbe mai dimenticare da dove si viene” ha dichiarato Dinos Chapman alla stampa inglese e certo non ha usato giri di parole per esporre il suo pensiero.

Ma Chapman è arrabbiato anche con altri esponenti della generazione Young British Artists, colpevoli a suo parere di essersi venduti al sistema ed alle istituzioni: “Non appena si diventa famosi, si comincia subito ad apprezzare il buon vino. Non mi sembra che anche gli altri esponenti della YBA stiano facendo molto per opporsi a questi tagli”. Del resto non corre buon sangue tra Tracey Emin ed i fratelli Chapman. Nel 2009 i due volevano ricreare l’opera Everyone I Have Ever Slept With 1963-1995 ma la Emin si oppose duramente, minacciando di far causa ai Chapman. Certo è che Dinos Chapman non ha poi tutti i torti quando parla di artisti che si svendono ai governi dei loro stati.

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