I santi inesistenti di Doug Jones

di Redazione 1

In una nuova mostra di opere mixed media ospitata dal MAC di Birmingham dal titolo Alieni Iuris (From Somebody Else’s Authority) in visione dal 26 marzo fino al prossimo 15 maggio 2011), il poliedrico artista Doug Jones attua una irriverente indagine sui  rituali segreti e sul rapporto tra il sociale e lo spirituale. Nell’ installazione Inservi Deo et Laetare (che in italiano suona come servi Dio e sii felice) l’artista ci introduce nella straordinaria vita di un’immaginaria confraternita di santi, presumibilmente fondata nel 1573 da Zadak Nathan Solomon Jones.

I santi sono allo stesso tempo misteriosi e ridicoli, ma esplorano temi drammatici e seri come l‘abuso di droghe ed i diritti gay, il tutto attraverso un umorismo dal gusto dark. Gli abiti indossati dai santi sono ricamati individualmente e recano simboli che illustrano le loro bizzarre storie; angeli nudi, teschi e simboli massonici come la squadra ed il compasso fanno bella mostra di sé. Alcuni simboli indicano una coabitazione tra spiritualità e sessualità, altri l’estrema tensione tra individualismo e collettività. Attraverso improbabili accostamenti di media come ceramica e punto croce, Jones esamina astutamente molte delle questioni chiave della sfera sociale e politica del nostro tempo, come il sesso, la sessualità, la lotta di classe e l’economia. Pezzo centrale della mostra di Jones al Mac è l’installazione Coena Pro Viginta (cena per venti).

L’installazione si avvale della produzione di massa di ceramiche commemorative, che oggigiorno hanno trovato indegna sistemazione nelle soffitte polverose delle nostre case o sono presenti nelle aste di paese. In questo modo, Jones si confronta con i concetti di valore e di scambio. Queste tematiche sono affrontate anche negli altri lavori all’uncinetto che enfatizzano la sua ricerca sulle abitudini e sugli oggetti domestici. Se dovesse capitarvi di fare tappa a Birmingham in questo periodo non perdetevi questa mostra di Doug Jones al Mac, non ve ne pentirete parola di Globartmag.

Commenti (1)

  1. Rosa Didonna ha una spiccata intuitività creativa,ella riesce a realizzare opere inedite che vanno dalla pittura alle istallazioni per poi spaziare in performance e sculture L’artista sa sorprendere e stupire il fruitore ,andando oltre la razionalità delle cose,offrendo,nuovi orizzonti nuovi scenari colorati e sensuali. Come una pulzella,si mette in gioco divenendo lei stessa capolavoro del passato e del presente futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>