Film d’artista all’Istituto Svizzero di Roma

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Dal lunedì 4 a mercoledì 6 aprile 2011 la sede veneziana dell’Istituto Svizzero di Roma ospiterà una tre giorni di film d’artista. Questo “micro festival” (una proiezione al giorno, sempre alle ore 19) sarà un’occasione unica per vedere, a ingresso libero, tre opere difficilmente reperibili: Signers Koffer di Peter Liechti; Der Rechte Weg di Fischli&Weiss; Nomad’s Land di Gael Metroz. Tutti questi lungometraggi, pur appartenendo alla tipologia del Road Movie, oltrepassano il genere tradizionale del film di viaggio e applicano nuove metodologie di rappresentazione visiva del rapporto tra spostamento, viaggio mentale e creatività.

In Signers Koffer (1996) seguiamo l’artista Roman Signer attraverso un peculiare viaggio per l’Europa in cui malinconia e comicità grossolana si alternano nel rapporto che l’artista stabilisce con il paesaggio. Il film è diretto dal film maker svizzero Peter Liechti.
In Der Rechte Weg (1983), secondo film di Fischli & Weiss, gli artisti indossano un costume da orso e topo mentre vagano per la meravigliosa campagna svizzera con un atteggiamento degno del più puro spirito Romantico. Per Nomad’s Land (2008) il giovane regista svizzero Gaël Métroz si imbarca da solo in un viaggio che lo porta dalla Jugoslavia, attraverso la Turchia, in Iran, poi Pakistan e Sri Lanka, seguendo la scia del carismatico scrittore e pensatore Nicolas Bouvier, che nel 1953 ha percorso questi territori con la sua Fiat Topolino.

I was driven on and on è un programma che indaga le possibilità di dialogo tra chiusura interiore e desiderio verso l’altro. Queste due forze contraddittorie appaiono fondamentali per comprendere un elemento essenziale dell’identità svizzera, fondato sull’equilibrio tra unità e diversità; chiusura e apertura; immobilità e azione; ossessione e innovazione.

Il programma ha l’obiettivo di indagare questo specifico movimento, mentale e fisico, legato allo spaesamento nella sua forma ossessiva e illimitata, attraverso l’analisi delle modalità secondo cui gli intellettuali e gli artisti articolano una relazione tra i territori intimi e familiari, e quelli esterni ed estranei, nel dialogo tra il nuovo e il conosciuto. Attraverso momenti differenti il progetto intende tracciare una mappa dei comportamenti che caratterizzano il pensiero, identificano tendenze e atteggiamenti, che attraverso il loro carattere borderline e inquietante, possono cadere facilmente nelle categorie più direttamente collegate della follia, dell’ossessione, del comportamento maniacale.

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