Cosa succede in Spagna?

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In questi ultimi anni la Spagna ha fatto tanto per imporsi all’attenzione della scena dell’arte internazionale. I musei presenti sul territorio sono visitati da milioni di turisti all’anno, le fiere come Arco e Loop, tanto per citarne alcune, sono oramai prestigiose piattaforme di mercato. Inoltre lo stato ha deciso di investire in nuove strutture per l’arte contemporanea come il Canodrom contemporary arts center di Barcellona, attualmente in costruzione.

Per non parlare di Bilbao, del Marco di Vigo e molto altro. Eppure i giovani artisti spagnoli decidono di trasferirsi all’estero, disperdendo un patrimonio già esiguo. La Spagna è terra d’arte ma per trovarla bisogna cercare al di fuori dei suoi confini naturali. Già nel periodo post-franchista, artisti come Pepe Espaliù e Juan Muñoz decisero di cercar fortuna altrove, lo stesso fece Angela de la Cruz sul finire degli anni ’90. Oggi le nuove leve dell’arte spagnola seguono le stesse orme di Paloma Polo, giovane promessa del contemporaneo che ha scelto di trasferirsi ad Amsterdam per proseguire le sue ricerche. Il problema è forse da ricercarsi in una politica dell’arte che ha bruciato le tappe per mettersi al paro con le altre nazioni nel più breve tempo possibile. Nel creare musei e nuove piattaforme, con notevole dispendio di risorse economiche, si doveva anche trovare del tempo ed un modo per sostenere e formare le nuove generazioni, poichè come si sa i contenitori sono inutili senza un degno contenuto.

Oggi in piena crisi economica, mettere in atto un serio programma di formazione è cosa assai ardua. Ed allora ecco che la scena dell’arte spagnola si riempie di artisti locali, senza ambizioni e senza una vera ricerca, mentre i veri talenti decidono di uscire da questo circolo vizioso. Creare musei, premi e fondazioni senza badare alla formazione dei giovani artisti è ciò che succede anche in Italia, ed anche i nostri artisti preferiscono migrare verso lidi più ospitali e proficui. Certo c’è ancora tempo per sovvertire le regole, manca solo la voglia di farlo.

Micol Di Veroli

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