Ecco i 4 protagonisti del Turner Prize 2011

di Redazione Commenta

Torna il Turner Prize che quest’anno,  per la seconda volta su 26 edizioni in totale, sarà ospitato al di fuori dei consueti spazi londinesi del Tate.  Sarà infatti il Baltic Centre for Contemporary Arts di Gateshead ad aprire i suoi spazi alla celebre kermesse. Lo scorso anno il premio è stato vinto da Susan Philipsz con un’installazione sonora che non ha mancato di scatenare numerose polemiche fra addetti ai lavori e semplici appassionati. Per quanto riguarda l’edizione 2011 le nomination per i quattro finalisti sono già state rese note.

Ecco dunque una panoramica sui quattro protagonisti di quest’anno che avranno il compito di ravvivare le sorti di un premio che nella scorsa edizione è stato apostrofato come noioso e blando. Vi annunciamo già da subito che la giuria ha selezionato un solo artista che solitamente si cimenta nella pittura, vale a dire che l’installazione ormai ha preso piede dappertutto. Ma bando alle ciance e via con i nomi dei quattro protagonisti:

Karla Black

protagonista della prossima Biennale di Venezia dove occuperà il padiglione della Scozia. Karla Black solitamente crea sculture e installazioni temporanee realizzate con materiali inconsueti come zucchero e polvere.

Martin Boyce

Artista che riesce ad incuriosire il pubblico con installazioni scultoree che creano atmosfere in bilico tra design e grafica. Solitamente Martin Boyce non si lascia sfuggire nemmeno il più piccolo ed insignificante dei particolari presente all’interno di ogni sua opera.

Hilary Lloyd

videoartista eclettica che utilizza una commistione di immagini ferme ed immagini in movimento per compiere degli attenti ritratti metropolitani. Spesso Hilary Lloyd interviene sulla fisicità del mezzo usato per proiettare i suoi video.

George Shaw

Eccoci finalmente all’unico pittore presente nel Turner Prize 2011, praticamente un protagonista del tutto inatteso.  George Shaw, già in mostra al Baltic Centre fino al 15 maggio 2011 con una grande retrospettiva dedicata al suo lavoro, raffigura solitamente ambienti urbani desolati e spettrali. Si tratta di una pittura molto tradizionale ma molto amata dal pubblico britannico.

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