Il MAXXI di Roma diventa MINI con una mostra vecchia di 4 anni

di Redazione 2

Come sarà il museo del futuro? Questo il titolo di una serie di lezioni di museografia contemporanea, lanciate qualche tempo fa dal MAXXI di Roma. L’ardita questione nasconde però un sibillino risvolto ed osservando al microscopio il primo anniversario dell’avveniristica creazione di Zaha Hadid, potremmo senza ombra di dubbio affermare che il museo del futuro sarà miseramente vuoto.

Con il 2011 che si dirige pericolosamente verso il nuovo anno è tempo di tirare le somme per il MAXXI, per raccogliere un magro bottino dopo le strette di mano dell’inaugurazione ed i mille progetti per il futuro. Una mostra sul grande Gino De Dominicis e una sul veterano Michelangelo Pistoletto, più una discreta manciata di eventi legati al video ed all’architettura e un corso di Tai Chi. Troppo poco per un museo che al suo lancio ha stregato il mondo intero, troppo poco se si vuole attirare il turismo e la cittadinanza all’interno dei sinuosi spazi museali. I tributi, sacrosanti, a Pistoletto e De Dominicis potevano funzionar bene come side-exhibitions da affiancare ad un grande evento principale, ma questo sino ad ora non si è palesato e sono in molti a chiedersi quando arriverà il momento dei grandi nomi, delle mostre di respiro internazionale. Nel frattempo ci si dovrebbe stuzzicar i denti con Indian Highway, una mostra “principale” (in visione dal 22 settembre 2011 al  29 gennaio 2012) che secondo le parole di uno stringato comunicato stampa ufficiale dovrebbe: “presentare, attraverso una vasta scelta di opere, il panorama complessivo della scena artistica indiana contemporanea […] una serie di lavori qui esposti per la prima volta nella loro monumentalità”.

Già, opere esposte per la prima volta a Roma, peccato che l’intera mostra è stata inaugurata nel 2008 alla Serpentine Gallery di Londra e nel 2009 all’Astrup Fearnley Museum di Oslo. Una panoramica sulla nuova arte contemporanea indiana, vecchia di circa 4 anni è ciò che attualmente rappresenta il futuro del MAXXI.

 

Commenti (2)

  1. è il cane che si morde la coda. buoni propositi che non si accompagnano da una politica culturale seria che trova la sua (infantile e meschina) giustificazione nella crisi economica che sta attanagliando l’economia nazionale che si traduce in scriterati tagli orizzontali ai finanziamenti alla cultura. un museo con l’acqua alla gola che deve cercare di mantenersi a galla, respirando con una cannuccia. e ciò che è più triste che le risorse umane ci sarebbero anche, in grado e capaci di progetti di una certa consistenza, ma che sono gambizzati da raccomandazioni, imposizioni dall’alto, da suggerimenti e da tagli. e ancor di più è triste vedere come una struttura che finalmente pone roma allo stesso livello delle altre capitali europee per le scelte scellerate dei nostri governanti sta rischiando di diventare uno scheletro nel deserto. in bocca al lupo MAXXI!

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