Giovedì difesa: Un metodo pericoloso.

di Redazione Commenta

In parte l’amore turbolento di Jung e Sabina Spielrein o quel che ne viene cinematograficamente lo avevo studiato nel film Prendimi l’anima di Faenza, che è si interessante ma mi era apparso (non capivo perché) limitativo.

Quando vedi cosa fa Cronenberg ci arrivi. Anche Cronenberg sembra limiitativo ma per sovrabbondanza di spunti. Nel primo caso infatti sentivo quella sensazione di aver scandagliato i punti come falsa. Nel secondo (questo) sento come vera la sensazione che ci sia molto troppo da capire e che non sia stato possibile approfondire tutto.

Quasi mi mette voglia (io altrimenti disappassionato di letture psicanalitiche) di affrontarle. A dangerous method, va detto, prende vita da una sceneggiatura scritta da Christopher Hampton, a sua volta basata su un suo lavoro teatrale del 2002, a sua volta basato sul libro di John Kerr Un metodo molto pericoloso del 1993, (e non scrivo a sua volta basato su Freud e Jung perché pleonastico).

Il film si basa sui rapporti turbolenti tra lo psichiatra Carl Gustav Jung, il suo mentore Sigmund Freud, il loro collega Otto Gross e Sabina Spielrein. I punti aperti sono tanti e la loro portata crea la trama narrativa del film ma al contempo crea sottotemi e sottotesti (le teorie de 4 protagonisti) che sono letture della trama stessa: dunque della vita stessa dei protagonisti. Proponendosi come letture possibili dunque i suddetti sottotesti (sic) diventano analitico soffermarsi su una trama che è quasi ogni trama.  Il metodo appunto e non la storia.

Il metodo pericoloso infine è quello del parlare, dello sviscerare e infine dell’ammettere e ammettersi le cose. Il sogno il sesso i simboli i desideri repressi o espressi l’amore il possibile o l’impossibile anelato, tutto diventa possibile chiave di analisi dei fatti e al contempo tutto rimane sullo sfondo, in primo piano i fatti stessi. Non è un film sui testi ma sulla vita di chi ha scritto i testi. La vita come tale forse meno completa o più completa della scrittura?

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