Martin Boyce e il Turner Prize da sbadiglio

di Redazione Commenta

Alla fine anche il grande carrozzone del Turner Prize edizione 2011 è giunto a destinazione. Quest’anno il prestigioso premio britannico è stato ospitato dal Baltic Centre for Contemporary Art di Gateshead, spostandosi dalla sua abituale sede del Tate dove ha mancato all’appello solo nel 2007. Quest’anno a contendersi il premio erano Martin Boyce, Karla Black, Hilary Lloyd e Gorge Shaw, una selezione che come già successo per le edizioni passate non ha mancato di generare numerose polemiche.

In passato infatti il premio ha dovuto sopportare varie critiche negative e tentativi di ridicolizzazione come quello del critico Brian Sewell che sulle pagine dell’Evening Standard scrisse le seguenti parole: “La farsa annuale del Turner Prize di Novembre è ormai inevitabile come la pantomima delle feste di Natale”. Anche il critico Matthew Collings da par suo ci andò giù duro: “La formula del Talent Prize sulle prime sembrava affascinante ma in seguito si è trasformata in un’idea banale”, mentre il suo collega David Lee accusò i vertici del premio di pescare gli artisti finalisti da un giro ristretto di gallerie importanti come la Lisson Gallery, favorendo inoltre un gruppetto di dealers internazionali legati al collezionista Charles Saatchi come Jay Jopling, Maureen Paley e Victoria Miro. Tornando ai giorni nostri, come previsto dai bookmakers londinesi, alla fine Martin Boyce si è aggiudicato le 25.000 sterline del premio finale. Ma non appena Mario Testino ha annunciato il nome del vincitore, un ragazzo cicciotello con un tutù rosa è saltato sul palco con tanto di slogan “Studiate questo!” scritto a pennarello sul suo torso nudo. Il simpatico avventore è stato prontamente portato via dalla security ma anche se il suo gesto è apparso bizzarro agli occhi degli astanti, va sottolineato che questa azione è stata organizzata per protestare contro gli ormai tristemente celebri tagli alla cultura.

Ma forse questo poco importa a Boyce, vincitore fra i più “facili” degli ultimi anni. Noi intanto siamo ancora qui a chiederci che senso abbia assegnare un premio noioso e prevedibile che riesce a far sbadigliare persino gli allibratori.


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