Nam June Paik – Oltre lo schermo

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Nelumbo – Asian Fine Arts, la prima galleria d’arte asiatica di Bologna, ospiterà in occasione di ArteFiera OFF 2012, la serie SONATE, composta da tre litografie monocrome dell’artista coreano Nam June Paik (1932-2006). La galleria, specializzata in oggetti d’arte e d’antiquariato dei paesi asiatici, con particolare interesse per l’India, la Cina e il Giappone, da giovedì 19 gennaio a sabato 25 febbraio 2012 aprirà le sue porte ad uno dei maggiori artisti coreani contemporanei, esponente di Fluxus, movimento Neo-Dada ispirato alla varietà sonora delle composizioni musicali di John Cage, che Paik conobbe in Germania, a Monaco, dove frequentò l’Università. Attraverso le sue opere Paik, considerato l’inventore della videoart, esplora il rapporto tra arte e elettronica, elevando l’a pparecchio televisivo, uno tra i principali mezzi di comunicazione di massa, a soggetto artistico.

La serie SONATE figurerà accanto ad oggetti d’arte indiani e giapponesi, tra cui opere pittoriche che spaziano dalle suadenti atmosfere delle corti dei maharaja, come una pregiata miniatura della metà del XVIII secolo raffigurante una Gunakali Ragini secondo lo stile di Amber (Rajasthan), alle impenetrabili geometrie di uno yantra Jaina, tra i più propizi (Siddha Chakra Mahayantra) del XV secolo circa.
La sezione dedicata all’arte giapponese ospiterà, accanto a dipinti (kakemono) e xilografie policrome, tra cui le divertenti e rare stampe per l’infanzia (kodomo-e), opere di particolare rilievo come una scultura lignea buddhista del XVIII secolo, raffigurante Amida, simbolo della compassione, e oggetti laccati di pregiata fattura decorati con motivi naturalistici e g eometrici (dal XVIII al XX secolo).

Nam June Paik (Seoul, 1932-Miami 2006) fu il primo artista a riconoscere pienamente le potenzialità dei media elettronici e della loro influenza sulla cultura e sull’economia e a far proprio il loro linguaggio tecnologico come espressione artistica. Dopo aver compiuto studi di estetica, storia dell’arte e musica all’Università di Tokio, si stabilì per alcuni anni in Germania, dove nel 1958 conobbe John Cage, David Tudor, Gorge Maciunas, Joseph Beuys ed entrò subito a far parte di Fluxus: le prime esperienze di video arte si svilupparono all’interno di questo movimento artistico al confine tra integrazione e disgregazione, impegnato a togliere importanza all’oggetto artistico per darla invece alle situazioni, allo spettacolo. Dal 1960 in poi Nam June Paik si spostò freneticamente tra New York e Berlino, Parigi e Londra, vivendo in prima persona il concetto di mobilità come stimolo alla vita.

Paik divenne famoso in tutto il mondo come il primo video-artista della storia dell’arte. Suo è il primo esperimento di televisione affidata ad artisti via satellite che trasmetteva programmi d’arte contemporaneamente in Corea, Giappone, Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, rendendo così evidente l’intento di fondere e scambiare in diretta numerose lingue e altrettante culture artistiche e sociali profondamente diverse e distanti tra loro.

 

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