George Lucas e l’attacco dei cloni dell’arte contemporanea

di Redazione Commenta

Il mondo dello star system è alquanto bizzarro, i divi che lo animano sono sempre in cerca di un qualcosa di irraggiungibile, puntualmente pronta a sfuggirli di mano. I premi, gli onori, la gloria e l’amore dei fans non è mai abbastanza, questo poiché il divo che canta o recita vorrebbe essere considerato un artista in piena regola. Ecco quindi che Lady Gaga e James Franco si auto proclamano performers e Sylvester Stallone pittore.

L’ultimo in ordine di tempo è il regista George Lucas, autore della saga di Star Wars nonché della nuova pellicola Red Tails. Ebbene Lucas ha dichiarato di voler tornare alle origini del cinema sperimentale, vale a dire ciò che sin dai primi anni della sua carriera ha acceso nel suo cuore l’amore per la celluloide. Questo significa che presto vedremo un Lucas videoartista alla stregua di Bill Viola. La cosa fa comunque sorridere, visto che il regista ha più volte affermato, nel corso degli ultimi anni, di voler tornare alle arti visive senza mai dare un benché minimo segno di scostamento dalle pellicole blockbusters che attualmente dirige. Anche dalle nostre parti esistono i vari Dario Ballantini, Fiorella Pierobon, Amanda Lear, Giorgio Faletti e chi più ne ha più ne metta, personaggi noti che puntualmente rivendicano le loro attitudini creative. Il bello è che spesso e volentieri le mostre (?) di questi vips riescono a strappare il servizio al telegiornale, la paginetta sul quotidiano nazionale o peggio ancora il posto in Biennale di Venezia, tutto questo grazie alla loro influenza ed alle loro amicizie.

Sarebbe giunto il momento di dire a questi signori che l’arte contemporanea non è certo un’attività da svolgere nel tempo libero o nelle uggiose domeniche d’inverno. Certo siamo tutti sotto lo stesso cielo ed ognuno può far ciò che vuole, dilettarsi nella pittura o nella scultura. Il problema è che in giro ci sono tanti artisti seri che creano coscienziosamente e vivono per questo, non possiamo unire gli attori annoiati e le soubrettes con la smania della pasta al sale a questa gloriosa moltitudine.

 

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