A chi interessa la critica italiana?

di Redazione 1

Riusciremo mai a comprendere gli Stati Uniti? Voglio dire che le meccaniche comportamentali del sistema dell’arte contemporanea a stelle e strisce sono totalmente diverse dalle nostre e tentare di confrontarle è un’impressa assai ardua. Questo non significa certo che gli U.S.A. fanno tutto meglio, anzi di castronerie i nostri ne combinano parecchie ma è evidente che uno sguardo più attento all’american way of life non potrebbe far altro che giovarci, ma andiamo nello specifico.

Prendiamo ad esempio la critica d’arte americana, parliamo di figure come Jerry Saltz o piattaforme come Hyperallergic o The Brooklyn Rail. La prassi è quella di recensire le mostre cercando di giudicare ciò che si è visto in maniera schietta e sincera. Le stroncature quindi sono all’ordine del giorno ma si tratta di giudizi che aiutano a crescere, a non ripetere i propri errori. Le gallerie, i musei o gli artisti che subiscono tali critiche non si scompongono più di tanto ed il prestigio della critica è dato soprattutto dalla sua veracità e sincerità. Dalle nostre parti invece le recensioni sono semplici comunicati stampa corretti al rum, con complimenti annessi all’artista e al curatore di turno. Che importa se la mostra è semplicemente ridicola e le opere sono tremende, bisogna pur accontentare i galleristi-inserzionisti, altrimenti il magazine di turno non guadagna. Ecco quindi che i poveri giornalisti che redigono delle stroncature sono epurati o il loro pezzo viene ripulito o mai pubblicato.

Semmai qualche recensione veritiera riesce a superare le forche caudine e ad andare in stampa ecco subito che fioccano le minacce, le denuncie e le querele. Dalle nostre parti si può solo scrivere bene, altrimenti c’è la condanna all’oblio. Questo ovviamente negli U.S.A. non accade o comunque accade con minor frequenza. Ci chiediamo quando sarà possibile leggere qualcosa di serio nel nostro belpaese invece del solito minestrone di parole messe in fila solo per far piacere agli amici.

Micol Di Veroli

 

Commenti (1)

  1. Help, I’ve been informed and I can’t become ignaornt.

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