Robert Rauschenberg è illegale?!?!

di Redazione Commenta

 I piccioni impagliati di Maurizio Cattelan, comparsi di recente alla scorsa Biennale di Venezia, rappresentano uno dei tanti esempi di opera d’arte con animale impagliato annesso che non ha mancato di generare numerose polemiche da parte degli animalisti e da molti difensori dei diritti del variegato universo faunesco.

Sebbene la trasformazione in opera d’arte di un cadavere, rappresenti un vero e proprio oltraggio alla dignità di un dato animale, va detto che in casi ben peggiori si è persino giunti alla tassidermizzazione di corpi umani per poi metterli in mostra senza rigor scientifico. Proprio in questi giorni però è successo un fatto assai curioso, legato ad un celebre animale impagliato ma questa volta non si tratta di una causa intentata da qualche animalista bensì di una questione inerente al fisco. La battaglia legale vede infatti protagonisti Ileana Sonnabend e l’International Revenue Service (una sorta di ufficio del fisco statunitense) e la materia del contendere è un’aquila impagliata. Il pennuto fa parte del celebre assemblaggio Canyon, opera del 1959 prodotta nientemeno che da Robert Rauschenberg.

Secondo l’ufficio delle tasse l’opera in questione avrebbe una quotazione di 65 milioni di dollari ma Ileana Sonnabend afferma che il valore della stessa è pari a zero. Il problema è proprio la nostra amica aquila, le leggi federali degli Stati Uniti proibiscono infatti il commercio di aquile (giustamente diremmo noi) siano esse vive o morte. Questo particolare rende praticamente invendibile l’opera ed è persino difficile prestarla ai musei che la vogliono esporre visto che per la mostra attualmente in visione al Metropolitan Museum of Art di New York, Canyon è stata dotata di un permesso speciale. La legge federale è stata varata nel 1940, ciò significa che in sostanza l’opera di Robert Rauschenberg è stata illegale sin da subito. Eppure l’International Revenue Service è convinta che Ileana Sonnebend con questa storia della vendita impossibile ci marci un pochino. Per questo l’istituzione ha intenzione di tassare anche la tassidermia!

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