DROME magazine apre il suo project space con il progetto NOT AFRAID OF BEAUTY

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In occasione della 30a edizione di Art Brussels, DROME magazine parteciperà come di consueto alla fiera come espositore, ma quest’anno inaugurerà al contempo il suo project space, un candido loft nel centro storico di Bruxelles, già redazione belga della rivista, che aprirà dal 20 al 22 febbraio le sue porte con “NOT AFRAID OF BEAUTY”, un progetto espositivo site-specific curato da The Gallery Apart Roma.

La vocazione internazionale di DROME incontra il desiderio di The Gallery Apart di diffondere la conoscenza di alcuni artisti italiani emergenti. Il risultato è una collettiva curata con il duplice obiettivo di presentare il lavoro di Diego Iaia, Luana Perilli e Marco Strappato e di dare il senso dell’attività finora svolta dalla galleria invitata dal periodico, volta a selezionare, affiancare e promuovere artisti capaci di coniugare concettualità profonda e senso estetico spiccato.

DROME, nato a Roma nel Giugno del 2004, diretto da Rosanna Gangemi e Stefan Pollak, trimestrale bilingue italiano/inglese distribuito in oltre 25 Paesi nel mondo, le cui sedi sono Roma, Bruxelles e Parigi, si caratterizza anche per una naturale predilezione all’ideazione e realizzazione di eventi culturali dal taglio sempre diverso. Impreziosendo il già ricco panorama di spazi dediti all’arte contemporanea della capitale belga, ospita nel suo neonato project space una mostra che richiama la sua origine italiana. Con questa chiave di lettura va interpretato l’invito rivolto a The Gallery Apart, una galleria fortemente impegnata a supportare artisti che, grazie alla propensione ad adottare linguaggi universali, aspirano a colloquiare con pari dignità con il resto della comunità artistica internazionale.

È il caso dei tre artisti selezionati, abituati a lavorare per grandi progetti sempre sorretti da un forte apparato concettuale che funge da elemento di raccordo rispetto ad una naturale tendenza all’eterogeneità dei mezzi utilizzati. La riflessione sul ruolo dell’artista nella società e sulla considerazione dell’arte come simulacro, senza possibilità di ripetere il vero, caratterizzano la ricerca di Diego Iaia. L’ambientazione domestica, quale invito a recuperare una dimensione sociale attraverso la collettivizzazione della sfera individuale, accompagna abitualmente il lavoro di Luana Perilli, anche quando oggetto della sua ricerca è il mondo delle formiche, simbolo di perfetta organizzazione sociale. La declinazione dell’immagine da ogni possibile punto di vista (sociale, politico, familiare, della storia dell’arte o della costruzione formale) è infine il campo d’indagine di Marco Strappato. Tutti e tre gli artisti condividono la tendenza a confezionare il loro messaggio manifestando grande attenzione ad una pulizia formale che, al di là del senso più profondo delle opere, produce una piacevolezza estetica che non sorprende ed anzi richiama le comuni origini italiane. In questo incontro di linguaggi e di attitudini risiede il senso del progetto NOT AFRAID OF BEAUTY.

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