Dan Barry alla galleria MondoPOP di Roma

di Redazione Commenta

Dal 5 Maggio al 2 Giugno MondoPOP presenta “Combinatoria” una mostra personale di Dan Barry. Combinatoria è composta da diversi gruppi di piccole opere a tecnica mista – che vanno da “elementi botanici antropomorfi” a “giovani con teste di frutta” – da ” piccole astrazioni di una parola ripetuta” a ” Drippy babies”. Il processo di Barry si articola in splendidi strati, gocce e sporco con immagini trovate ed usurate – con un disegno a matita meccanica ed altre forme di segno idiosincratico.

I suoi uccelli irreali, la cui fisionomia non è mai del tutto percettibile, sono i protagonisti di molte opere, quasi a significare che “ l’object trouvé “ nella sua unicità estetico/emozionale possa giungere in maniera inconscia dallo sguardo all’anima dello spettatore, ricreando in questo modo il processo di selezione/appropriazione compiuto dall’artista durante la loro realizzazione. Uccelli come simbolo della libertà, come libero è Barry di rappresentare ciò che vuole ma sempre in chiave ottimistica, assemblando, ritagliando, colorando, ed infine realizzando ex novo immagini che parlano del proprio io. Un io non criptico ed impenetrabile, ma collettivo e positivo perché l’arte deve essere vissuta come ultimo baluardo della vivacità e della gioia di vivere dell’essere umano, in questo mondo sempre più preso da problemi economico/sociali in cui l’estetica ed il gusto artistico non hanno più il posto che spetterebbe loro.

Barry riporta l’arte del passato in superficie, dall’Avanguardia Americana degli anni ’50 al Nouveau Rèalism europeo degli anni ’60, in comune hanno proprio il loro esprimersi in libertà e l’invenzione, la rottura con gli schemi costituiti e tradizionali, un’arte che non spaventa, non inquieta, ma mette a proprio agio coloro che la guardano. Bellezza estetica ma anche calma interiore. Elementi di cui l’uomo contemporaneo è in costante ricerca per appagare il proprio senso di straniamento che la società di continuo gli procura.

Se proviamo a chiudere gli occhi dinanzi a “Dreadnaught” di Dan Barry è impossibile non pensare ad un viaggio che la nave sta compiendo, un viaggio che può rimandare ad un’esperienza personale, sicuramente positiva, perché il sole all’orizzonte anche per oggi non è tardato ad arrivare. La vita è un continuo “nostos” e anche se lo agogniamo è impossibile diventare timonieri o comandanti della nostra nave, lasciamo andare il controllo dunque e perdiamoci nei colori armonici di questi piccoli capolavori dell’artista americano! Non bisogna per forza dare delle etichette o delle nomenclature a questi manufatti, sono stati realizzati seguendo un istinto positivo e coniugando presente e passato come la carta vintage con la matita meccanica, dal collage all’assemblage ai colori acrilici. Nulla va scartato sembra dirci Dan Barry in questa mostra, presente e passato possono vivere almeno per qualche attimo, quello della creazione artistica e quello della fruizione spettatoriale sulla stessa linea d’onda, senza creare perplessità o incongruenze percettive nel pubblico. L’oggetto artistico in queste piccole opere non è più smaterializzato né mercificato ma è reso innocuo, è “combinato” in modo da suscitare emozioni positive e nulla più, nessuna maschera quindi, esse rappresentano quello che realmente sono, il concetto è espresso mediante la figuratività.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>