Conservare la Street Art

di Redazione Commenta

La conservazione ed il restauro delle opere di arte contemporanea rappresentano una questione alquanto spinosa. Intervenire su opere d’arte delicatissime e reperire materiali fuori produzione non è certo facile e spesso bisogna compiere numerose ricerche prima di intervenire sul “pezzo”. Per quanto riguarda la conservazione bisogna sempre tener conto di fattori ambientali come luce, umidità ed altri possibili rischi. Quando si parla di Street Art le cose si complicano in maniera drammatica. Come evitare l’erosione degli agenti atmosferici se le proprie opere sono praticamente esposte tutti i giorni alle intemperie?

A questa domanda ha cercato di rispondere un organizzazione statunitense chiamata Heritage Preservation che nel 2006 ha lanciato un programma chiamato Rescue Public Murals con l’aiuto del Getty Conservation Institute e qualche finanziamento statale. Notando l’abbandono ed il conseguente disfacimento di molti importanti murales prodotti da artisti del calibro di David Alfaro Siqueiros e Meg Saligman, l’organizzazione ha iniziato il lungo cammino della conservazione delle opere di street art. Tettoie per proteggere le opere dalle intemperie, raggi x per controllare lo stato delle stesse ed accordi con i proprietari delle costruzioni “abbellite” per procedere al successivo restauro sono pane quotidiano per i magici fautori del programma. Dal 2006 ad oggi un cospicuo numero di murales sono stati strappati all’oblio ma va detto che non esistono solamente i problemi legati all’usura del tempo e di altri atti vandalici. La città di Los Angeles ad esempio ha da molti anni dichiarato guerra alla street art. Creare arte sulle mura cittadine è infatti vietato dal 2002.

E’ quindi difficile spiegare alle autorità locali che una dato murale va preservato in quanto opera d’arte e non semplice atto vandalico. Fortunatamente nel 2011, grazie agli sforzi di Heritage Preservation, alcuni murales cittadini sono stati dichiarati di interesse artistico e culturale e quindi è ora possibile ottenere anche fondi statali per restaurarli. Ma un altro grande ostacolo da superare sono i bombers, vare a dire altri street artists che non vedono l’ora di scarabocchiare le opere dei loro colleghi.

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