Damien Hirst? dipinge come Gheddafi!

di Redazione Commenta

Damien Hirst non è un pittore. Ma come, direte voi, e gli Spot Paintings? E gli Spin Paintings? Beh, ci vuole coraggio a definire dipinti sia gli Spot che gli Spin, i primi sono semplici puntini colorati, delle patterns che nel tessile si usano dagli anni del cucco. I secondi invece sono simili a quei dipinti che fino a qualche tempo fa si potevano comprare al lunapark per pochi spicci, quelli eseguiti con il piatto rotante per intenderci. Ovviamente noi di Globartmag non siamo gli unici a criticare negativamente le esperienze pittoriche del folletto della YBA generation.

Anche gli altri magazine del settore hanno più volte criticato le gesta materiche del nostro buon Hirst. Come ben ricorderete, nel 2009 Hirst presentò una nuova serie di 25 dipinti realizzati per la mostra No Love Lost: Blue Paintings alla Wallace Collection di Londra. In quel frangente la critica ha stroncò le opere del celebre artista definendole la peggiore brutta copia di Francis Bacon. In seguito a questa triste vicenda anche il prestigioso magazine Artreview, nella sua top 100, si trovò costretta a far scendere Hirst al 48° posto e l’editore Mark Rappolt commentò così l’accaduto: “negli ultimi tempi Damien Hirst ha cambiato la sua produzione e le sue direzioni artistiche in maniera del tutto drastica. L’artista ha ridotto il suo studio e sembra essere in una sorta di fase sperimentale.”

Un dipinto di Saif Gheddafi

Ultimamente però, in occasione della mega mostra del nostro alla White Cube Bermondsey, le critiche si sono fatte ancor più aspre ed a guidare il gruppo dei detrattori c’è lo scoppiettante Jonathan Jones che quando si tratta di “complimenti” non è secondo a nessuno. Il critico ha comparato le nature morte di Hirst (con tanto di pappagalli, fiori e puntini bianchi) ai dipinti improponibili di Saif Gheddafi, figlio del defunto tiranno libico.  

Il caustico critico ha poi aggiunto: “questo è quel genere di kitsch che è sempre piaciuto a tiranni come Nerone e Hitler, entrambi pensavano di essere artisti e si ponevano oltre ogni critica negativa. Non dico questo per essere crudele ma Hirst, come ogni dittatore sarà circondato da un nugolo di yes man. Gente che dice sempre di si, nascondendo al tiranno la mancanza di qualità delle sue opere”. Beh, quando bisogna dire la verità, Jones non ha peli sulla lingua.

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