L’arte contemporanea e la fuga del pubblico, a Brooklyn c’è la soluzione

di Redazione Commenta

Go Brooklyn è un vero successo, l’arte ha bisogno di pubblico, ed allora ben vengano questi progetti…

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato del progetto Go Brooklyn, un’iniziativa ideata dal Brooklyn Museum della durata di due giorni. Il progetto consiste nell’aprire al pubblico gli studi d’artista. Il pubblico è poi chiamato a votare gli artisti migliori ed i vincitori sono in seguito ammessi a partecipare ad una grande mostra all’interno del museo. In quel frangente abbiamo definito l’intero progetto una vera e propria baracconata ma dobbiamo ammettere che un pochino ci siamo ricreduti, anche perché solo gli stolti non cambiano idea. Il Go Brooklyn si è chiuso lo scorso weekend con numeri da capogiro, 147.000 persone hanno visitato gli studi d’artista, con somma gioia dei proprietari degli studi in questione. Ebbene, immaginatevi se nella vostra città succedesse una cosa del genere, sarebbe un vero e proprio trionfo per l’arte contemporanea. Noi addetti ai lavori ciu lamentiamo perché il pubblico diserta l’arte contemporanea ma non ci siamo mai preoccupati di coinvolgerlo nelle nostre attività, di fargli amare le nuove proposte. Investendo il pubblico della responsabilità curatoriale possiamo forse riaccendere quell’interesse e riportare attenzione la dove c’è solo il deserto. Un’iniziativa che riporterebbe la giusta attenzione sulla nuova creatività e creerebbe un vero supporto alla giovane arte, visto che queste parole vengono usate spesso ma senza coglierne il vero significato. A volte bisognerebbe calare la nostra maschera di esclusivismo ed aprirci a nuove opportunità, visto che il modello attuale ci ha fatto cadere nel dimenticatoio in cui siamo oggi.

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