Mostre al museo anche per l’arte brutta

di Redazione Commenta

Will Gompertz, editore di BBC Arts ed ex direttore della Tate ha scritto un articolo a dir poco bizzarro sul Wall Street Journal. Gompertz sostiene che i musei dovrebbero organizzare di tanto in tanto delle mostre con opere d’arte smaccatamente brutte. Ora, ci sarebbe da chiedersi dove finisca il bello ed inizi il brutto (e viceversa) e soprattutto chi dovrebbe essere incaricato di effettuare questa difficile selezione.

Inutile poi aggiungere che i musei di arte contemporanea sono spesso luoghi dove già si espone arte decisamente orribile. Comunque sia, esporre arte brutta, sempre secondo Gompertz, potrebbe aiutare sia visitatori che addetti del settore ad aprire un dibattito sulla qualità di ciò che abitualmente si vede all’interno dei musei. Si tratta ovviamente di una provocazione ma intanto il sasso è stato gettato. Noi di Globartmag vorremmo invece rilanciare e fare un’altra proposta: sarebbe giunto il momento di dedicare più spazio agli artisti emergenti. Una volta all’anno ogni museo dovrebbe dedicare una survey ai giovani talenti del Genius Loci. Ma queste nostre parole ci suonano ormai come le classiche parole al vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>