Henry Darger l’eterno outsider

di Redazione 1

copyright Henry Darger

Henry  Darger (1892-1973), è oggi considerato un grande esponente della corrente artistica Outsider art, termine coniato nel 1972 dal critico d’arte inglese Roger Cardinal per raggruppare artisti autodidatti o i creatori di arte naïve che non si sono mai istituzionalizzati.

Darger visse per tutta la sua vita nel totale anonimato, tanto che di lui si conservano solo tre ritratti fotografici. Si presume sia nato nel 1892 e passò l’intera infanzia in un manicomio, solo alla morte del padre nel 1908 si trasferì a Chicago dove trovò un modesto impiego per i successivi cinquanta anni della sua vita.

Al momento della sua morte nel 1973 i padroni di casa aprirono le porte del suo appartamento e scoprirono ciò che non avrebbero mai sospettato, il frutto della vita segreta e dimessa di Darger: quindici volumi dattiloscritti, rilegati a mano contenenti trentamila pagine del visionario romanzo dal titolo ciclopico The Story of the Vivian Girls, in what is Known as the Realms of the Unreal, of the Glandeco-Angelinnian War Storm, Caused by the Child Slave Rebellion. Il libro narra le avventure fantascientifiche di sette sorelline principesse che partecipano ad una eroica ribellione contro un regime di sfruttamento schiavistico dei bambini imposto da esseri superiori. A completare il romanzo tonnellate di pannelli cartacei, lunghi a volte fino a tre metri, illustrazioni e dipinti ad acquarello spontanei ma dal potere incredibilmente mistico a metà strada tra la fantascienza anni ’50 e l’opera pittorica di Hieronymus Bosch.

Darger adottava una tecnica semplice e geniale, poiché non aveva abilità nel disegno egli ritagliava immagini dai fumetti o dai giornali e dopo le ricalcava con carta velina. I soggetti perlopiù di bambine ed altri temi legati all’infanzia navigavano in un universo a volte tenero a volte spaventoso sovente popolato da creature sovrannaturali.

 

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