David Byrne ed il mondo in sovrappeso

di Redazione Commenta

Ci risiamo, David Byrne è tornato alla carica. Non molto tempo fa l’eclettico leader dei Talking Heads aveva creato un vero e proprio caso diplomatico, sparlando di Lady Gaga e Klaus Biesenbach sul suo blog. La vicenda si era in seguito talmente gonfiata che Byrne aveva dovuto scusarsi pubblicamente per non rimetterci la faccia.

E dire che nel 2009 il poliedrico artista aveva realizzato una bellissima installazione sonora, convertendo la Roundhouse di Londra in un gigantesco strumento musicale per l’opera intitolata Playing The Building. A distanza di due anni quindi, Byrne ha deciso di ritornare all’installazione in grande stile collaborando nientemeno che con l’iper blasonata Pace Gallery di New York ma come al solito i risultati sono di dubbio gusto. L’artista ha infatti occupato uno spazio vuoto sulla 25esima strada che la Pace ha da poco acquistato con l’intento di inaugurare a breve termine una nuova galleria. Ma che cosa ha combinato il nostro Byrnetto in questo luogo sperduto? Ebbene, l’opera dell’artista si intitola Tight Spot ed è costituita da un gigantesco “gommone” gonfiabile a forma di mappamondo. Il pallone gonfiato in questione (e non parliamo di Byrne) è in realtà iper-gonfiato, visto che la sua massa compressa occupa a fatica la totalità dello spazio. A dir il vero Tight Spot sembra sul punto di esplodere da un momento all’altro e questo non invoglia certo i visitatori ad accedere all’interno dei locali. Parlando dell’opera, la critica americana l’ha già definita “monumentale e comica se non tragicomica”.

Il peggio però deve ancora arrivare visto che l’installazione è completata da una colonna sonora dove la voce di Byrne, opportunamente modificata, produce una serie di mugugni dal tono greve. Il mitico artista è inoltre protagonista di un’altra mostra alla Pace Gallery, si tratta di Social Media una collettiva con opere di altri artisti quali Miranda July e Robert Heineken. Per l’occasione Byrne ha messo in mostra delle apps false per l’iPhone. Insomma, bel genio il nostro David!

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>