Sara VanDerBeek per la Fondazione Memmo

di Redazione Commenta

La Fondazione Memmo, che dal 1990 dedica mostre all’arte antica, presenta oggi un nuovo programma espositivo interamente dedicato al panorama artistico contemporaneo.

La Fondazione Memmo – Arte Contemporanea nasce grazie all’iniziativa di Fabiana Marenghi Vaselli e Anna d’Amelio che introducono il nuovo piano espositivo con la mostra personale di Sara VanDerBeek, a cura di Cloè Perrone.

Per la prima volta in Italia, l’emergente artista americana realizza per la storica sede della Fondazione Memmo, nelle Scuderie di Palazzo Ruspoli, un lavoro site specific interamente dedicato alla città di Roma.

Nella sua ricerca artistica Sara VanDerBeek esplora i processi di appropriazione e riproducibilità previlegiando l’utilizzo della scultura e della fotografia. Le sue prime opere nascevano dalla lavorazione in studio di piccole sculture composte da immagini e oggetti trovati, che una volta fotografate venivano distrutte. Le fotografie sono l’unico residuo di questo suo primo processo creativo. In contrasto con esso, oggi l’artista inserisce nello spazio espositivo nuove alte figure geometriche da lei prodotte, fotografie di sculture e luoghi che rimandano ad antiche civiltà creando così un dialogo tra fotografia e scultura, passato e presente.

In linea con il nuovo programma di Arte Contemporanea della Fondazione Memmo, Sara VanDerBeek realizza un progetto site specific risultato di un soggiorno estivo nella capitale. Grazie a quest’opportunità, Sara approfondisce la sua ricerca iniziata con le sculture realizzate in studio, arricchita dall’osservazione di reperti archeologici, studiati e osservati nel loro contesto originario.

In developing this project, I have considered the city of Rome as it exists as a space that is at once past and present and with this my interpretation of it transforms from one work to the next” (Nello sviluppo di questo progetto, ho preso in considerazione la città di Roma, in quanto luogo legato a un tempo passato, Pink Marble, 2012, Digital C- Print 50.8 x 40.6 cm  ma anche al presente; di conseguenza anche la mia interpretazione è mutata da un lavoro all’altro) dichiara l’artista che ritrova, nell’idea di ‘città eterna’ come sintesi di tempi, culture e immagini, “ a continual transition that has occurred most dramatically in Rome, but in all cities, spaces, objects and individuals over time.” (una transizione continua che si è verificata in maniera più drammatica a Roma che in altre città,oggetti e individui nel corso del tempo).

Nel continuum visivo di scultura e immagini, l’artista esplora il dialogo tra storia e memoria, immagine e fotografia, così come la nozione di cultura riscoperta nei modelli eterni e universali utilizzati da tutte le culture nel corso del tempo.

Sara VanDerBeek nasce a Baltimora, Maryland nel 1976. Completa gli studi all Cooper Union School di New York,dove attualmente vive e lavora. Le sue opere sono state esposte in numerose istituzioni internazionali, quali: l’ Hammer Museum di Los Angeles (2012); il Whitney Museum di New York (2010); e presso le gallerie Metro Pictures, New York; Altman Siegel Gallery San Francisco; The Approach, Londra. Ha, inoltre, esposto presso la Zabludowicz Collection, London; il Museum of Contemporary Art, Los Angeles; il Guggenheim, New York e di Bilbao; presso il MoMA e l’ICP di New York.

 

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