Artisti britannici uniti per la…sanità pubblica

di Redazione Commenta

“Il tuo nuovo Servizio Sanitario Nazionale comincia il 5 luglio 1948.” Con questo conciso ma efficace slogan, il governo britannico annunciava alla popolazione la nascita di un nuovo servizio fortemente voluto dal Partito Laburista e già  progettato anni prima dal grande Winston Churchill. Parliamo ovviamente della sanità pubblica, servizio essenziale che dalle nostre parti è stato consolidato in concomitanza con la nascita dell’unità d’Italia (ratificato con la legge del 20 marzo 1865) e più avanti rielaborato dal regime fascista.

Il NHS, National Health Service britannico è stato per anni un modello su cui si sono formati altri sistemi sanitari internazionali e David Cameron aveva promesso di custodirlo gelosamente. Così non è stato, poiché la crisi economica ha costretto il governo a varare una proposta che ha l’obiettivo di ridurre in maniera drammatica il ruolo dello stato nella sanità con conseguente cancellazione delle strutture organizzative, organismi simili alle nostre ASL. Voi direte, cosa c’entra questo con l’arte contemporanea? Ebbene anche gli artisti inglesi hanno deciso di unirsi alla protesta popolare ed hanno quindi lanciato il blog dove oltre a poter firmare una petizione è possibile ammirare una serie di posters creati apposta per l’occasione. Il blog è stato messo online il 1 febbraio scorso ed alla causa hanno contribuito artisti quali Scott King, Ryan Gander, Goshka Macuga, Richard Wentworth e  John Hill. Gli artisti in questione hanno creato dei meravigliosi posters e nei prossimi giorni dovrebbero unirsi alla protesta anche Alistair Frost, Nick Relph e Spartacus Chetwynd.

Artisti inglesi, dunque, nuovamente protagonisti di una battaglia politica e sociale, come già successo lo scorso anno quando Anthony Caro, Martin Boyce, Tracey Emin e Anish Kapoor decisero di appoggiare la campagna Save The Arts, contro i tagli del 25% alla spesa per le attività artistiche e culturali della nazione. Insomma, anche gli artisti hanno a cuore la salute pubblica. Ora non ci resta che attendere fiduciosi la risposta del governo.

 

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