Galeotta fu quell’opera

di Redazione Commenta

Il Southbank Centre, innovativo punto di riferimento londinese per le arti visive, per la musica e per la letteratura, ha recentemente rimosso un’opera in mostra dopo aver appreso che la stessa era frutto dell’estro creativo di un’artista colpevole di aver assassinato due giovani ragazze.

Il centro aveva comprato l’opera di Colin Pitchfork intitolata Bringing Music to Life dopo averla visionata durante la mostra d’arte organizzata da Koestler Trust, un’organizzazione che fornisce supporto ad artisti detenuti aiutandoli a creare, esibire e vendere opere nate nel grigiore di una casa circondariale. 

L’artista Colin Pitchfork sta attualmente scontando un ergastolo per lo stupro con successivo omicidio di due quindicenni accaduto nel 1988. L’uomo è stato catturato dopo uno screening del DNA su 5000 persone ed è stato il primo cittadino inglese ad essere incastrato dalla prova del DNA.

La madre di una della due vittime ha dichiarato di essere profondamente disgustata quando ha appreso la notizia che l’opera di Pitchfork era stata venduta al Southbank Centre per 600 sterline.

Per tutta risposta il centro per le arti ha prontamente rimosso l’opera incriminata ed ha diramato un comunicato in cui si leggono testuali parole “Siamo profondamente dispiaciuti per ogni offesa che abbiamo arrecato ed abbiamo deciso di togliere l’opera dalla mostra, siamo inoltre in contatto con il Koestler Trust per evitare di ripetere tale errore in futuro”.

Non è certo la prima volta che un detenuto per reati gravi si guadagna onori della cronaca per questioni riguardanti l’arte, basti pensare al musicista norvegese Burzum che continua a comporre musica dal carcere dove è stato rinchiuso 1993 per omicidio.

Ci chiediamo se sia comunque giusto censurare l’arte. Il crimine deve essere combattuto e severamente punito in ogni sua forma così come ogni forma di abominio umano, Colin Pitchfork non sarà mai una persona normale e niente potrà cancellare l’orrore che ha commesso. Tuttavia non esiste nessun obbligo sulle capacità estetiche di un artista nei confronti della sua rettitudine morale, se così fosse bisognerebbe rimuovere le opere di Caravaggio da tutti i musei ed abolire l’arte di Benvenuto Cellini e censurare le opere di Carl Andre lo scultore minimalista americano colpevole di aver ucciso sua moglie nel 1985.

Photo Copyright: Colin Pichfork

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