Mamma, voglio fare il curatore

di Redazione Commenta

 Nel 2008 lo stilista Yohji Yamamoto ha utilizzato alcuni curatori d’arte, tra cui anche  Hans Ulrich Obrist per una sua collezione di abiti maschili. Il Pugile Wladimir Klitschko ha curato il padiglione dell’Ucraina alla scorsa Biennale di Venezia.  Sempre verso la fine del 2009 l’icona del basket statunitense Shaquille o’Neal ha curato una mostra alla Flag Art Foundation. Anche artisti come Damien Hirst e Jeff Koons si sono trasformati in curatori, Maurizio Cattelan ha persino diretto una Berlin Biennale nel 2006. Per di più il nostro stivale è invaso da un’orda di giovinotti di buona famiglia non meglio identificati che hanno studiato all’estero ed ora ritornano in patria per proporre alle nostre gallerie un impressionante numero di geniali nuovi artisti stranieri. Questi independent art curators indossano puntualmente pantaloni strettissimi ed un poco corti, t-shirt bianca e giacchetta (anche in inverno), occhiali da vista spessi (rigorosamente neri) e cappello stile Trilby, quello di James Dean o Pete Doherty per intenderci. Insomma ormai il curatore d’arte è un mestiere alla moda, tutti vogliono farlo e molti ci riescono, tutto sommato basta sparar due nomi di artisti alla moda o professarsi esperti di minimal o street art. Se anche voi avete intenzione di trasformarvi in curatori d’arte, Globartmag vi offre un piccolo vademecum utile di cose da fare e da non fare per emergere in questo sporco mestiere:- Organizzate sempre mostre in luoghi alternativi e non nelle gallerie d’arte e condite il tutto con un poco di musica sperimentale così tutti sapranno che voi siete un curatore-figo-underground-alternativo-nonvecchio.

– Quando scrivete un testo utilizzate sempre questi termini: Sinergia, non-luogo, archetipo, spaesamento, ricerca sperimentale intima e minimalista ma ricordatevi di non usare mai e poi mai il termine pittura.

– Conoscere l’arte e la sua storia è cosa buona e giusta ma è meglio conoscere le persone giuste.

– Cominciate a scrivere articoli incomprensibili (magari senza le vocali) per un magazine d’arte che propone arte incomprensibile, i lettori non vi capiranno ed automaticamente penseranno che siete anni luce avanti.

– Gli artisti cinesi non vanno più di moda e anche il Pop Surrealism ha perso colpi, se dovete scegliere un artista buttatevi su un russo, un tedesco, un inglese od un medio orientale. Come nelle barzellette queste nazionalità funzionano sempre. Ah dimenticavamo gli americani sono sempre in auge con gli italiani è sempre un rischio.

– Quando allestite una mostra ricordate che le opere vanno sparse per terra o attaccate a caso sul muro.

– Ricordatevi che al vernissage della vostra mostra dovrà essere presente un secchio con all’interno ghiaccio e birra di vario genere con etichetta inglese ma niente cibo, al massimo qualche chicco d’uva. Per gli inviti usate sempre una grafica alla svedese.

– Per quanto riguarda il look ricordatevi quanto detto in precedenza: pantaloni stretti e cappello inclusi. Per le donne vestitini anni ’80 stravaganti,rossetto rossissimo, scarpe senza tacco punta tonda, capelli con la frangia ostile e gli occhialoni da vista, mi raccomando.

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