I Padiglioni di Sgarbi? All’estero non se ne parla, ci sono altri “intrighi internazionali”

di Redazione Commenta

Nella foto Corban Walker e Emily-Jane Kirwan con a fianco un'opera dell'artista

Vi siete mai chiesti cosa ne pensano all’estero della nostra arte contemporanea? Intanto possiamo assicurarvi che fuori dai nostri confini il mondo intero ci ignora o quasi.  Già, si parla di arte italiana solo per quanto riguarda notizie su furti, o su grandi mostre dei maestri della pittura. Per il resto l’attenzione dei media (almeno in questo periodo) è tutta per la Biennale, ma tutti gli articoli che abbiamo letto non parlano assolutamente del Padiglione Minestrone Italia organizzato da Vittorio Sgarbi. In parole povere le polemiche le facciamo noi in casa ma all’estero non se ne curano neanche.

Il Financial Times ad esempio ha recentemente redatto un articolo che parla delle nazioni “new entries” come l’Arabia Saudita e l’India. Artinfo ha invece pubblicato una guida con alcuni alberghi, ma le sistemazioni ci appaiono molto costose (ammesso che ci sia ancora posto). Tra le polemiche internazionali possiamo citare quelle proposte dal National Business Review che ha chiamato in causa Emily-Jane Kirwan, curatrice del padiglione irlandese nonché direttrice della Pace Gallery di New York che ha chiamato l’artista Corban Walker, rappresentato proprio dalla celebre galleria di Manhattan, un bel conflitto d’interessi insomma tanto per ribadire il fatto che gli inciuci non proliferano solamente nel nostro paese.

Stesso problema per il Sud Africa, il padiglione è supervisionato da Lethole Mokoena, proprietario della Gallery Momo di Johannesburg e casualmente due dei quattro artisti partecipanti, vale a dire Mary Sibande e Lyndi Sales, fanno parte della scuderia Momo.Al padiglione avrebbe dovuto partecipare anche Zwelethu Mthethwa ma ha dichiarato di dover abdicare: “per non essere una semplice pedina in questa assurda scacchiera”. Insomma di polemiche in Biennale ce ne sono già parecchie ed ai giornali esteri le nostre scaramucce non interessano punto. L’unico a citare il nostro Padiglione Italia è il Wall Street Journal che ne parla in tal (stringatissima) guisa: “Il padiglione offrirà una panoramica sull’arte contemporanea italiana, sarà protagonista anche il fotografo Paolo Ventura noto per i suoi set che ricostruiscono ambienti urbani della seconda Guerra Mondiale”.

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