Invernomuto – Simone

di Redazione Commenta

Le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e Xing presentano ART FALL ‘11 Ferrara contemporanea. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione presenta dal 12 novembre la mostra Simone, la prima personale di Invernomuto in uno spazio istituzionale. La mostra rappresenta un momento importante in un percorso ormai ricco e stratificato. Proprio per questo motivo, Simone da una parte guarda verso la produzione degli ultimi anni del duo, dall’altra apre e anticipa nuovi sviluppi.

L’esposizione si dispiega sui due piani del Padiglione d’Arte Contemporanea e prevede la presentazione di tre opere inedite che danno vita ad un paesaggio audiovisivo e sinestesico che rappresenta al meglio la poetica e l’universo di Invernomuto. L’intero piano terra è dedicato a Wax, Relax (2011, cera, dimensioni variabili, soundtrack di Hieroglyphic Being) che – allestita sotto forma di scultura nella mostra Terre Vulnerabili presso Hangar Bicocca nel 2011 – si configura al PAC come una nuova opera dinamica. Una grotta in cera bianca – una copia di una copia della grotta di Lourdes a Vernasca, il paese di provenienza di Invernomuto – viene investita da un fascio di luci, mentre nell’ambiente viene diffusa una colonna sonora. L’insieme dà vita ad un’improbabile attrazione paesana son et lumière, appositamente ricreata per gli spazi del Padiglione.

Boomeria è invece un film in 16mm (10’, 2011) proiettato al piano superiore del PAC e realizzato in California fra inverno e primavera del 2011. Progetto ideato da anni e finalmente girato sulle montagne di Santa Cruz, il film è una sorta di ritratto di un personaggio e del luogo a cui ha dato vita: il signor Boomer è un insegnante di chimica e di fisica che da più di quarant’anni vive a Boomeria – un castello di 100 m2 interamente autocostruito e dotato di labirinti, sotterraneo e di bizzarri sistemi di gestione, difesa e allarme elettrotecnici. Il film Boomeria – che potrebbe essere definito un documentario sperimentale borderline – continua una modalità linguistica di indagine su un luogo e sui suoi molteplici strati iniziata nel 2007 con il video Black Cross Bowl (2007).

Sempre al secondo piano l’opera inedita Negus (2011>12) si configura come la prima versione di un’installazione che anticipa un nuovo capitolo nella ricerca di Invernomuto. Negus riprende l’interesse per la reinterpretazione di schermi e di sistemi di diffusione delle immagini, in cui i confini fra scultura, installazione e dispositivo schermico cinematografico finiscono per dissolversi. Un’opera densa e stratificata che si spalanca su fatti storici, fantasmi culturali, scenari politici del passato, condensati in riti musicali e performativi di oscure tradizioni territoriali.

A completare la mostra è prevista, in occasione del finissage l’11 dicembre alle 18, una serata di proiezione del corpus di opere in video e pellicola realizzate dal 2007 da Invernomuto e sinora mai presentate insieme.

 

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